È rientrata dal suo Paese d’origine 15 giorni fa, poi  la corsa in ospedale con febbre e dissenteria. Indagini in corso per confermare la diagnosi in attesa dall’Azienda Ospedaliera Carlo Poma. Ulteriori aggiornamenti verranno diramati nelle prossime ore. Il tifo spiegato a chi non lo sapesse: Tifo, o per meglio dire la febbre tifoide, è una malattia infettiva, sistemica e febbrile a trasmissione oro-fecale (cioè dall’ingestione di alimenti o bevande contaminati da feci o urine infette). Vediamo insieme cos’è il tifo, come si trasmette, quali sono i sintomi e la cura e come fare per ridurre il rischio contagio. Essa è provocata da una batterio, la Salmonella typhi, che appartiene al genere Salmonella, di cui fanno parte anche le S. paratyphi A e B, responsabili dei paratifi, e le salmonelle minori, responsabili delle note infezioni e tossinfezioni a trasmissione alimentare. Se la Salmonella typhi, infetta esclusivamente l’uomo, i paratifi e le salmonelle minori infettano anche gli animali domestici.
Il tifo può essere prevenuto con un vaccino che viene consigliato in caso di viaggi in luoghi a rischio (Africa settentrionale e occidentale, Asia meridionale, Indonesia e Perù). In generale comunque ai viaggiatori si consiglia di:

  • evitare cibo rimasto all’aperto, alimenti crudi, ghiaccio se non fatto con acqua potabile, pesci, molluschi e crostacei
  • lavarsi sempre le mani prima di mangiare
  • bere solo acqua in bottigliette
  • consumare cibi ben cotti

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