Triste lieto fine quello che si intravede nella sentenza che da giustizia, ma solo in parte, ad una vicenda che ha dell’ incredibile. A un anno di distanza e dopo accurate indagini da parte della Procura di Vicenza, il proprietario del povero animale è stato condannato a 6 mesi di reclusione, sostituiti con 6.700 euro di multa. La pena è stata sospesa.

Ma torniamo al fatto.Un sasso legato al collo

Il corpo del cane, una giovane pitbull, era stato trovato nel marzo dello scorso anno ai bordi di un laghetto a Sandrigo, nel Vicentino anni da alcuni operai che lavoravano in una cava della zona. L’animale, in stato di decomposizione, aveva al collo una cinghia con una grosso sasso. Gli uomini avevano subito dato l’allarme e in poco tempo era stato aperto un fascicolo.

L’inchiesta

Le ricerche dei carabinieri di Sandrigo, coordinate dal pm Maria Elena Pinna, hanno consentito di identificare il proprietario grazie al microchip, trovato sul corpo del cane, e all’esame dei tabulati telefonici con i quali sono stati verificati gli spostamenti nei giorni prima del ritrovamento.

L’associazione animalista ringrazia

“Ringraziamo procura e carabinieri per la tenacia con cui hanno condotto le indagini – commenta Piera Costa, responsabile della Lega antivivisezione di Vicenza -. Considerata la sospensione della pena, l’associazione valuterà se procedere con una richiesta di risarcimento dei danni, in qualità di parte offesa”.

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