A bordo erano presenti 78 passeggeri. I morti sarebbero quindi 41. Stando alle prime ricostruzioni, il volo della compagnia di bandiera russa Aeroflot era decollato per Murmansk alle 17.50 ora locale (le 16.50 in Italia) e subito dopo ha chiesto un atterraggio di emergenza e ha iniziato a tornare indietro. Il primo tentativo di atterraggio è fallito e il secondo è andato a termine ma «è stato molto violento», come ha raccontato una fonte citata dalle agenzie. La versione per ora più accreditata è che un fulmine abbia colpito il velivolo, provocando un incendio già in volo. Al momento del decollo c’erano nubi temporalesche a diecimila metri di altezza, hanno fatto sapere gli esperti del servizio meteorologico. Altre fonti, citate dai media locali, riferiscono che un passeggero ha notato del fuoco su una delle ali e così l’equipaggio ha deciso di tornare a Sheremetyevo. Secondo un’altra versione, le fiamme sarebbero iniziate per via del brusco impatto col suolo.


Comunicato diffuso da Aeroflotha spiega che il velivolo è stato costretto a tornare indietro per «motivi tecnici» e conferma le informazioni sull’incendio ai motori. «È stata creata una commissione per indagare sulle cause delle circostanze dell’incedente», ha aggiunto la compagnia aerea. Il Sukhoi Superjet-100 coinvolto nell’incedente era nuovo, il suo anno di produzione è il 2018, a quanto ha riferito la Tass.

 

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