In base alla ricostruzione, il sospettato avrebbe trascorso la serata con la donna in un locale di piazza Venezia, per poi continuare a seguirla fino a Ponte Sist, distante poco più di un chilometro.
Qui l’avrebbe afferrata per le caviglie e gettata sulla banchina del fiume Tevere. Commesso l’omicidio, si sarebbe poi avvicinato al corpo per sottrarre dalla scena il cellulare e metterle la borsa della palestra sotto la testa.
Dopo aver escluso l’ipotesi di un suicidio, mai avvalorata dalla famiglia della vittima, gli investagatori avevano interrogato il fidanzato di Imen, immediatamente scagionato perché la sua corporatura non corrispondeva a quella dell’uomo ripreso dalle telecamere di videosorveglianza.