La circolazione sulle autostrade e strade extraurbane viene infatti vietata a velocipedi, ciclomotori, motocicli di cilindrata inferiore “a 120 cc se a motore termico e di potenza fino a 11 kW se a motore elettrico”: “la circolazione è comunque consentita solo a soggetti maggiorenni, muniti di patente A, B o di categoria superiore o muniti da almeno due anni di patente A1 o A2”.
La novità era già stata annunciata, ma ora sembra abbia avuto l’ok definitivo.
Altra importante novità è quella del lancio di un nuovo tipo di strada si aggiunge alla classificazione esistente: quella di ‘strada scolastica’ per le strade in prossimità di edifici ad uso scolastico. L’idea è quella di “consentire la sosta, il movimento e le manovre connesse” alle scuole. Su queste strade i comuni provvederanno a “stabilire limitazioni alla circolazione almeno negli orari di attività didattica e di ingresso e uscita degli alunni”, adottando almeno una di queste misure: fissare un limite massimo di 30 km/h o inferiore; delimitare zone a traffico limitato.
Fra le norme invece bocciate i 150 in autostrada, il divieto di fumo in auto, mentre la possibilità di andare in bici contromano e di inserire uno spazio ad hoc per i ciclisti davanti agli stop o ai semafori verrà valutata dalle amministrazioni comunali. Si lascia quindi ampia discrezionalità ai sindaci, invitandoli però ad inserire maggiori tutele per i ciclisti che comunque potranno circolare anche nelle fasce ora appannaggio di taxi e autobus, anche se dovranno probabilmente indossare obbligatoriamente un casco.
Vedremo, tutto può ancora succedere nel tormentato iter legislativo del Codice della Strada, fino ad oggi rimaneggiato nell’oltre il 70 per cento dei suoi articoli.