Torna libera Deborah Sciaquatori, la ragazza di 19 anni, che domenica scorsa a Monterotondo, vicino a Roma, ha sferrato un colpo fatale al padre, poi morto, che da tempo vessava la famiglia con violenze e aggressioni. La Procura di Tivoli ha firmato il decreto di remissione in libertà
Sul posto è stato trovato un coltello che la ragazza aveva portato perché impaurita dal padre. Sulla vicenda indagano i carabinieri di Monterotondo coordinati dalla Procura di Tivoli, guidata da Francesco Menditto. E intanto Monterotondo e il popolo dei social si schierano con Deborah. Legittima difesa per Deborah si legge in alcuni messaggi di solidarietà per la ragazza. Io sto con Deborah scrive qualcuno. Siamo tutti con te. Tieni duro aggiunge un’altra, «Questo è l’unico caso di legittima difesa vera e tangibile», scrive un altro ragazzo. C’è chi la definisce una donna coraggiosa e chi parla di tragedia annunciata. «Chi non rischia non vince», si descrive lei su un suo profilo social. Intanto chi la conosce parla di «una bravissima ragazza che sembrava sempre felice e invece dentro di sé soffriva». Mentre qualcuno racconta: «Tutti sapevano delle violenze dell’uomo, ma lei non ne parlava». E c’è chi ricorda invece il padre: «Era sempre ubriaco, si sentiva litigare, ma nessuno si metteva in mezzo. Picchiava tutti». L’uomo era un ex pugile. Si allenava in passato in una palestra assieme alla figlia, anche lei appassionata di boxe, poi probabilmente a causa dell’alcol aveva smesso. E le loro vite si erano infrante.

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