Messina – “Non possiamo più rimanere fermi ad aspettare che si spengano definitivamente le luci del Teatro Vittorio Emanuele di Messina. Vogliamo che la Regione Sicilia e il sindaco di Messina facciano davvero alzare il sipario”. Così il segretario provinciale del sindacato autonomo dei dipendenti regionali Clara Crocè e il responsabile aziendale del Teatro Vittorio Emanuele Nino Giuffrè. 
“Siamo consapevoli della grave situazione economica in cui versano i teatri siciliani -spiegano i due dirigenti sindacali- e l’enorme debito che accumulato negli anni, pari a 7 miliardi, ma a  fino a oggi tutte le misure che si dovevano intraprendere per rilanciare il TVE sono rimaste lettera morta. Oltre a rivendicare le giuste le risorse finanziarie per il funzionamento del Teatro, il SIAD  denuncia anche l’adozione di alcuni provvedimenti che impediscono di fatto il rilancio dell’Ente, quali l’accesso ai Fondi FURS, la mancata approvazione della dotazione organica del piano del fabbisogno, il reinquadramento del personale dipendente e la stabilizzazione degli orchestrali e del personale tecnico. 
In particolare, a causa del mancato reinquadramento il personale di ruolo subisce una grave discriminazione rispetto ai dipendenti regionali. La Regione Sicilia non può da un lato obbligare all’applicazione di un contratto e poi negare i benefici dello stesso. La stessa cosa vale per la stabilizzazione dell’orchestra e del personale tecnico -incalzano Crocè e Giuffrè. L’assessorato alla Funzione pubblica deve chiarire il percorso per la loro stabilizzazione. E ci preme sottolineare che se da 34 anni per quasi 200 giorni l’anno il sipario si è aperto senza mai un minuto di ritardo è stato solo grazie grazie alla professionalità di amministrativi, tecnici e artisti”. 
Al sindaco di  Messina il SIAD chiede un incontro per chiarire una volta per tutte quale sia l’iter da definire per un reale rilancio dell’Ente Teatro.

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