Il tema randagismo è un tema per il quale siamo stati sempre molto sensibili, i vari Comuni sono responsabili in maniera legale degli animali abbandonati che si ritrovano per le vie del Comune stesso.

Nonostante questo, sono tante le Associazioni che pur coadiuvando col Comune ed avendo su molti aspetti anch’esse responsabilità, che vengono lasciate sole. In zona un lavoro che da anni da informazione e assistenza lo attuano i volontari dell’Associazione Musetti Randagi che ci segnalano quanto accaduto nel Comune di Naso (Me).

Abbandono nel Comune di Naso, ennesimo atto di inciviltà. Cinque cuccioli abbandonati nella proprietà di Elisa Conforto volontaria dell’Associazione Musetti Randagi.
Una lotta contro i mulini a vento la nostra. Non riteniamo di essere abbandonati dal Comune di Naso e siamo sicuri che come sempre sarà nostro primo sostenitore ma, evidentemente questo non è sufficiente ad arginare questa piaga.
Bisogna seguire alla lettera gli obblighi di legge contro il randagismo (vedi legge n. 281 del 1991e successive modifiche)… Controllo capillare dei privati, obbligo di chippatura e sterilizzazione. Punire chi maltratta e abbandona.

Sono queste le dichiarazioni che ci rilascia Nunzia Tedone, volontaria Musetti Randagi.

Nello specifico vogliamo ricordare :

La tutela degli animali e prevenzione del randagismo

La legge italiana tutela gli animali, con particolare riferimento agli animali da affezione, proteggendoli da maltrattamenti da parte dell’uomo e consentendo agli enti di controllare, con l’ausilio delle ASL e delle associazioni di volontari, lo sviluppo e la salute di cani e gatti randagi.

Cosa fanno le istituzioni sul territorio

Le regioni hanno il compito di disciplinare l’istituzione dell’anagrafe canina presso i comuni o le A.S.L., nonché le modalità per l’iscrizione a tale anagrafe e per il rilascio al proprietario o al detentore del codice di riconoscimento del cane. Le regioni provvedono altresì a determinare i criteri per il risanamento dei canili comunali e la costruzione dei rifugi per cani. Tali strutture devono garantire buone condizioni di vita per i cani e il rispetto delle norme igienico-sanitarie e sono sottoposte al controllo sanitario dei servizi veterinari delle A.S.L.

Per quanto riguarda i Comuni, invece, le funzioni principali sono: attuare piani di controllo delle nascite attraverso la sterilizzazione e gestire i canili o gattili e i rifugi per cani anche tramite convenzioni con associazioni animaliste.

Gli enti e le associazioni protezioniste possono, d’intesa con le A.S.L., avere in gestione le colonie di gatti che vivono in libertà, assicurandone la cura della salute e le condizioni di sopravvivenza. 

Potere di vigilanza

Per quanto riguarda i compiti delle amministrazioni comunali, si precisa che il potere di vigilanza al fine di prevenire e contrastare i reati previsti dalla legge spetta anche alla Polizia Municipale, in coordinamento con le altre forze dell’ordine presenti sul territorio quali Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri, il Corpo della Guardia di Finanza e il Corpo Forestale dello Stato.


La vigilanza sul rispetto della legge e delle altre norme relative alla protezione degli animali è affidata anche, con riguardo agli animali di affezione, alle guardie particolari giurate delle associazioni protezionistiche e zoofile riconosciute.
Una importante funzione di prevenzione è anche svolta dalle attività di formazione: lo Stato e le regioni possono, infatti, promuovere di intesa l’integrazione dei programmi didattici delle scuole e degli istituti di ogni ordine e grado, ai fini di una effettiva educazione degli alunni in materia di etologia comportamentale degli animali e del loro rispetto, anche mediante prove pratiche.

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