Secondo la Procura, i genitori di Eleonora le hanno costantemente impedito di essere liberamente informata e di fare le proprie scelte in maniera consapevole. “Eleonora – ha spiegato la procuratrice Sanzari – si sentiva nelle mani del padre, il quale decideva ogni terapia, precludendole l’unica che le avrebbe potuto salvare la vita. Eleonora – ha aggiunto – fino a pochi giorni prima di morire era convinta di guarire, di compiere i suoi 18 anni e di poter andare in vacanza al mare”. La giovane è morta di leucemia il 29 agosto 2016, due settimane dopo il compimento della maggiore età.
Questa la lettera ai genitori che scrisse prima di morire.
Chiedo ai miei genitori di proteggermi. Non me la sento di restare nell’ospedale dove tre anni fa è morta una mia cara amica, non me la sento di restare qui. Sulla base delle mie conoscenze sono più i morti dopo la chemioterapia rispetto a quanti al giorno d’oggi sono ancora in vita. La serie di rischi ed effetti collaterali mi hanno fatto riflettere sulle conseguenze di queste cure”.
LA MAMMA: “RIFAREI TUTTO” – Al termine dell’udienza, la madre di Eleonora, Rita Bottaro ha commentato così la condanna: “Credo nella giustizia divina, non ho sbagliato nulla, rifarei tutto quello che ho fatto, solo Dio sa quanto ha sofferto mia figlia”.