L’audio della chiamata dell’uomo che accusa i due giovani americani di avergli rubato lo zaino. Da questa denuncia si mettono in moto gli eventi che portano alla morte del vicebrigadiere

“Buonasera, guardi, mi hanno rubato la borsa, sto in piazza Gioacchino Belli, però questi ragazzi io li chiamo e mi chiedono il riscatto dei soldi e tutto quanto… e io purtroppo devo fare una denuncia, dentro ho i documenti, non dico i soldi, codice fiscale e la patente, tutto… se potete venire… almeno vi do il numero eh.. se loro mi rispondono voi potete rintracciarli… perché mi sono anche scappati, li ho visti pure io ma sto appresso con la bicicletta e non li ho presi…”. Questa è la prima parte della telefonata al 112 fatta la sera del 26 luglio dall’uomo con il borsello, derubato dai due giovani americani che poi hanno ucciso il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega.

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