ta incensurato, ma con le armi, Salvatore Russo indagato per il duplice omicidio di Ucria, ha dimostrato di saperci fare. Di professione fa il macellaio eppure per diverso tempo ha frequentato il poligono di tiro. Imparando a maneggiare una pistola da un lato si è salvato la vita, dall’altro ha posto fine all’esistenza di due persone.
Durante l’interrogatorio il ragazzo originario di Paternò, 29 anni il prossimo 24 agosto, ha più volte ribadito agli inquirenti di non essere un esperto di armi e di aver agito solo per legittima difesa.
La difesa sostiene, che il 29enne paternese al momento dei fatti si sarebbe trovato sull’uscio di casa e avrebbe agito nell’istante in cui uno dei sei componenti del gruppo – capeggiato da Antonino Contiguglia e arrivato sotto la sua abitazione per una spedizione punitiva – avrebbe tirato fuori la pistola. Secondo quanto riferito da Russo durante l’interrogatorio, l’uomo stava per esplodere dei colpi di pistola proprio contro di lui. Sentendosi in pericolo, Russo avrebbe bloccato con entrambi le mani l’uomo con la pistola, disarmandolo e iniziando a sparare. Tra l’altro proprio in tale circostanza, dicono i legali, l’indagato avrebbe riportato un ematoma a una mano. Dopo aver esploso i primi colpi, avrebbe visto il cognato in difficoltà, circondato da più uomini, e avrebbe continuato a fare fuoco.