Arrestato Sergio Palumbo, giovane ventiseienne.

Violenza sessuale aggravata dalla recidività e un giudizio da parte del Gip di Ragusa, Vincenzo Ignoccolo, che non lascia alibi a difesa del giovane ventiseienne «un’indole gravemente sopraffattrice, tendente a sfruttare a proprio vantaggio le debolezze dell’altro sesso». Il Gip nell’ordinanza cita anche la sua «recente condanna a 4 anni e 8 mesi di reclusione», in primo grado, per «il reato di violenza sessuale consumato con caratteristiche analoghe a questo oggetto del procedimento». In quel caso la vittima era riuscita a fuggire.

La notte della violenza ha messo in atto una scena ben consolidata e sfruttando la sensibilità della vittima l’ha convinta a fermarsi e a dargli aiuto con una bugia: il falso malore della moglie, con la quale, invece, aveva litigato. Una volta percorso il tragitto e facendo appartare la vittima si è impossessato dei documenti minacciando di morte lei e la sua famiglia e affermo la frase: «Adesso so chi sei» .

Subito dopo ha abusato di lei. Dopo l’ha riportata nuovamente vicino al cimitero e ha abusato nuovamente. Infine si è fatto lasciare vicino casa. Ma prima di scendere dall’auto è tornato a minacciare la donna e la sua famiglia di morte.

La donna ha trovato il coraggio di denunciare riconoscendo il suo aggressore tra le otto foto che la squadra mobile le ha fatto vedere e lo ha indicato senza esitazione. Ad “accusarlo” anche le riprese di telecamere di videosorveglianza. Esami sono stati disposti dalla Procura sui reperti biologici trovati sull’auto per estrapolare del DNA.

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