Il momento in cui scopri di essere incinta lo ricordi per tutta la vita perché, a partire da quel momento, sai che tutto è già cambiato. Ci sono persone che non si rendono neanche conto che il loro corpo sta cambiando, lo scoprono per caso, mentre altre lo sentono dentro di sé già prima di averne la certezza.

Per me è stato proprio così. Nausea, stanchezza, sonnolenza: “Sarà che devo fare ancora esami all’università e non ne ho per niente voglia. Mi sentirò stressata” – ho pensato. E invece no, non era stress (non del tutto per lo meno). Non ho voluto fare neanche il test di gravidanza, ho aspettato poco più di una settimana e poi sono andata a fare direttamente le analisi del sangue perché, se poi “sembra” positivo ma non lo è?.

Risultato: 4950. In quel momento mi è sembrato il numero più bello del mondo. Ecco, è così che per me è cambiato tutto. Non c’ero più solo io, eravamo in due (tre con papà). Eravamo noi, con un pianeta tutto per noi.

Probabilmente è stata una scoperta piuttosto convenzionale, senza grandi colpi di scena o sbagli di interpretazione da test di gravidanza, ma è stato comunque un momento estremamente emozionante. Esistono poi casi opposti della serie “non sapevo di essere incinta” che spopolano in TV o sul web e lasciano letteralmente a bocca aperta.

Come dare il grande annuncio?

Internet dà un sacco di idee in tal senso perché on-line ci sono tantissimi video creati da coppie che organizzano delle piccole sorprese per parenti ed amici per annunciare la gravidanza. Tra i miei preferiti c’è quello di una ragazza americana che organizza una caccia al tesoro per il compleanno della madre che si conclude, in cucina, con l’apertura del forno, all’interno del quale c’è un biglietto finale con scritto “The bun is in the oven!”, accompagnato da alcuni panini dolci. Questa frase idiomatica inglese (=la pagnotta è nel forno) indica proprio lo stato di gravidanza dove bun = bambino e oven = grembo della donna. Immaginate, dopo un primo momento di sgomento, la reazione felice e sorpresa della futura nonna.

Oltre questo, ve ne sono ovviamente molti altri: chi scrive lettere, chi regala pacchetti, borse e quant’altro con all’interno ciucci, portachiavi con scritto nonno/a. Il video che li batte tutti però è quello di una coppia che chiede semplicemente ad amici e/o parenti di fare una foto insieme e dà l’annuncio mentre, in realtà, sta girando un video con il cellulare. Idea carinissima che immortala questo momento e permette di rivederlo anche negli anni a venire divertendosi ad osservare le reazioni delle inconsapevoli vittime. Vi lascio il link perché è davvero simpatico (https://www.youtube.com/watch?v=77xDOweYYhc), da notare le diverse reazioni di donne e uomini.

Incinta e insicura

Fino a qui ci siamo ma, adesso che succede? Inizia una fase piena di preoccupazioni, ansia mista a gioia e insicurezza perché anche l’azione più semplice come mangiare crea tantissime perplessità. Internet, da questo momento in poi, diventa, probabilmente, il peggiore alleato di una donna incinta. La quantità di informazioni reperibili sull’argomento sono infinite e, talvolta, discordanti:

  • Potrò mangiare i funghi?
  • Se bevo un caffè gli/le farà male?
  • Non ho preso la toxoplasmosi, che salumi posso mangiare? E il salmone affumicato?
  • Posso toccare il mio gatto?
  • Non mi sento per niente stanca, sarà normale?
  • Devo lavare frutta e verdura solo con bicarbonato o servirà un disinfettante specifico per alimenti?

La lista potrebbe prolungarsi all’infinito e, forse, creare nuove perplessità ma la verità è che il Web non può sempre rispondere alle nostre domande: affidiamoci, piuttosto, ad un medico competente che ci ispiri fiducia visto che sarà una presenza costante nel corso dei nove mesi nonché quelli successivi al parto e, ovviamente, ad un pò di buon senso.

Come nasce una mamma

Un altro modo per tenere sotto controllo le proprie emozioni, scaricare la tensione ma anche esprimere le proprie sensazioni potrebbe essere cominciare a scrivere dei pensieri. Io ho deciso di farlo intorno al terzo mese di gravidanza perché, fino ad allora, avevo solo appuntato qualcosa sul calendario del telefono ma, poi, ho pensato che sarebbe stato bello regalare, un giorno, a mia figlia dei ricordi riguardanti il periodo che ha preceduto la sua nascita. Visite dal medico, progressi durante la gravidanza, i primi calci, acquisti e regali, il momento della nascita ma anche le sue prime conquiste: il primo sorriso, la prima pappa, le prime parole. In commercio ci sono diversi articoli che soddisfano questa esigenza condivisa da tante future mamme:

  • Agende della gravidanza;
  • Album della gravidanza sul quale incollare foto delle varie ecografie, progressi del pancione;
  • Diario dei nove mesi con delle apposite sezioni in cui inserire informazioni precise sulla futura mamma e bebè (peso, altezza, sensazioni mese dopo mese, foto del pancione che cresce, albero genealogico).

A me hanno fatto due regali entrambi davvero apprezzati:

  • il classico album porta-foto che, per quanto mi riguarda, non è per niente scontato, tutt’altro! L’ho molto apprezzato perché ti fa ricordare il gusto della foto stampata in un’epoca in cui scattiamo un’infinità di foto che poi, spesso, neanche andiamo a riguardare;
  • un vero e proprio Diario del Bebè che permette di inserire tutte le informazioni sui genitori, i momenti più importanti prima della nascita e, a seguire, la nascita, l’arrivo a casa, le prime volte, accompagnando il primo anno di vita del bambino.

Un giorno, dando uno sguardo nelle varie cartolibrerie, ho trovato ciò che volevo. Sarà stata la copertina, sarà stata la scritta ma è stato un colpo di fulmine: Once upon a time. Così l’ho comprato per raccontare la favola che stavo vivendo e che tuttora vivo; ho iniziato ad appuntare tutto ciò che avrei voluto ricordare per permettere a mia figlia di leggere, rivivere e custodire ogni momento della propria infanzia, nel proprio cuore, per sempre.

Il mio “Cera una volta…”

E il vostro “C’era una volta…” com’è cominciato?!

Vi aspetto settimana prossima.

ML

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