Arrestato all’aeroporto di Fiumicino il “manager della cocaina”, il “dottor Wagner”
Un signore distinto, uno stile irreprensibile. Un uomo d’affari, lontano dall’immagine del torvo esponente della mafia messicana ricoperto di tatuaggi. Un criminale in doppiopetto, socio di El Chapo, Ramon Cristobal Santoyo, di 43 anni, noto con lo pseudonimo di dottor Wagner.
Era uno dei grandi registi del trasferimento della droga dal Messico agli Stati Uniti per conto del cartello di Sinaloa, da tre anni decapitato del suo leader, che era appunto El Chapo. Gli Usa hanno subito chiesto l’estradizione di Santoyo.Gli americani, riporta Il Messaggero, pretendono che venga spedito in California per essere processato davanti ai giudici dell’United States District Court for the Southern District of California. Per Santoyo pendono accuse di traffico e riciclaggio che potrebbero costargli l’ergastolo. In Italia adesso si valuterà la richiesta. Era spregiudicato al punto tale da cercare di corrompere, in passato, fonti e testimoni riservati della Dea con la vendita, al ribasso, di polvere bianca: «Avrebbe offerto 100 chili di cocaina al testimone e 5 alla fonte», si legge nell’ordinanza di convalida. Una mossa sfrontata di un “businessman” della droga. La detenzione negli Usa rappresenta per i narcos messicani la peggiore delle dannazioni. Lo sa bene il capo del dottor Wagner, El Chapo, due volte evaso dalle patrie galere è adesso confinato nell’ala di massima sicurezza del Metropolitan Correctional Center di New York, situato a Manhattan. Ovviamente Santoyo spera di rimanere in Italia a Regina Coeli, incubo dei criminali italiani, “paradiso” per un ufficiale del cartello di Sinaloa.
L’autorizzazione definitiva spetterà al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede.