Oggi si discute alla Camera dei Deputati il ddl costituzionale per il taglio dei parlamentari per la definitiva approvazione della proposta costituzionale di riduzione del numero dei deputati da 630 a 400 e dei senatori da 315 a 200. Il cosiddetto “taglio dei parlamentari”, è stato uno dei punti qualificanti del programma del Movimento 5 stelle con l’obiettivo di ridurre i costi della politica senza intaccare il principio della rappresentanza e senza compromettere le funzioni dei due rami del Parlamento. Su questa proposta non c’è un’ampia condivisione, ma si attende un appoggio trasversale da parte dei partiti. Forza Italia e Fratelli d’Italia sembrerebbero voteranno a favore della proposta, non ancora pervenuta la posizione della Lega.
Dalla pagina facebook dell’avv. Domenico Nania, già Senatore della Repubblica, una riflessione a riguardo: “Pochi ricordano che la riduzione del numero dei parlamentari fu una delle riforme inserite dalla destra nella cosiddetta Riforma di Lorenzago votata dal Parlamento nel 2005 e bocciata dal popolo italiano nel Referendum popolare sulla riforma voluto dal PD che si svolse nel giugno del 2006. Il popolo italiano nel Referendum sulla riforma del 2006 bocciò, tra l’altro, sia il taglio dei parlamentari sia l’abolizione del federalismo a doppia velocità che il sottoscritto definì “una secessione mascherata” voluta a fine legislatura 2001 dal Governo Amato tra ex comunisti ed ex democristiani di sinistra. Ridurre il numero dei parlamentari rappresenta in termini di riduzione dei costi una goccia d’acqua nel deserto. Per fortuna non sanno che i 4 saggi di Lorenzago (Nania – An, D’Onofrio – Udc, Pastore – FI e Calderoli -Lega) proposero il taglio dei parlamentari perché, imponendo l’ampliamento territoriale dei collegi o delle circoscrizioni (a seconda del sistema elettorale) avrebbe spinto verso la scelta di candidati di valore e la formazioni di partiti politici che non dipendano da società private alla “Casalaggio associati”. Si faccia presto se si vuole bloccare questo processo di caduta verso un fondo che sembra non finire mai”.