Il momento del parto non è facile da descrivere. Troppe emozioni si alternano e intrecciano tra di loro: ansia, dolore, felicità, preoccupazione, realizzazione, senso di completezza. È un’esperienza intensa: alcune donne ricordano tutto nei minimi particolari, per altre ci sono dei vuoti che proprio non si riescono a riempire. Una cosa, però, le accomuna tutte… da quel momento in poi entrano a far parte di un vero e proprio gruppo, il Club delle mamme.
Io non mi sono ancora del tutto abituata al concetto di “mamma”. La mamma, per me, è la mia mamma e l’idea di poter essere questo per un’altra persona è splendido e preoccupante allo stesso tempo. Riuscirò a prendere sempre le giuste decisioni per il benessere della mia bambina? Saprò soddisfare la sua sete di conoscenza, quando avrà bisogno di avere risposte? Sarò in grado di dire con parole giuste ciò di cui lei avrà bisogno, senza sembrare troppo severa, distaccata o, al contrario, troppo permissiva e condiscendente? Ogni giorno mi pongo tantissime domande e, nemmeno io che sono la mamma, riesco ad avere le risposte di cui ho bisogno. Ma, a distanza di otto mesi, mi rendo conto di una cosa importante: otto mesi fa è nata mia figlia, otto mesi fa sono nata anche io come mamma.
“Nel momento in cui nasce un bambino, nasce anche la madre. Lei non è mai esistita prima. Esisteva la donna, ma la madre mai. Una madre è qualcosa di assolutamente nuovo.”
OSHO
Così come il corso pre-parto può prepararti solo parzialmente e teoricamente al travaglio e al momento della nascita, non si diventa mamma “esperta” di punto in bianco. Ogni giorno è una nuova scoperta, esperienza. Non si può pretendere di essere perfette e impeccabili, soprattutto nei primissimi tempi. Se quando preparavo la borsa per il parto non avevo minimamente pensato di portare un beauty case con i trucchi, non vi dico nel post-partum… ? Devo essere sincera, la mia bimba dormiva molto nel corso delle prime settimane e si svegliava, come un orologio svizzero, all’ora della poppata per poi essere cambiata e riprendere la sua nanna. Nonostante ciò i primi 20 giorni sono letteralmente volati. Sonno, stanchezza, qualche dolore dovuto ai punti e al seno gonfio, le visite continue.. Insomma, mi rendo conto che 24 ore sembravano essersi ridotte a 5/6 massimo.
Il Benvenuto nel Club
In tutto questo turbinio di emozioni, tuttavia, non mancano i commenti di persone, soprattutto altre mamme, che di certo non aiutano.
- “Ma quando devi partorire?”
- “Eh, ti è rimasta un bel po’ di pancia!” (.. E magari hai partorito 15 giorni prima!)
- “Ancora cosa hai visto!”
- “Hai voluto la bicicletta.. Ora pedala!”
- “Dai che ora fai subito il secondo!” (solo per le più ardite!!)
- “La allatti tu, vero?”
- “Non abituarla alle braccia, se no sei finita!” (.. E quando ti vedono ti chiedono di prenderla in braccio!)
- “Lascialo piangere che si fa i polmoni!”
- “Sembri così stanca!”
- “Ma hai abbastanza latte?”
- “Quando riprendi a lavorare?”
- “Dato che allatti, stai attenta a quello che mangi!”
- “Non dargli sempre la tetta!”
- “Come non prende il ciuccio? E come si addormenta?”
Sicuramente ne avrò dimenticato qualcuno (e meno male..). Questa piccolo elenco sia d’aiuto per tutti coloro che entrano a contatto con una neo-mamma: mamma e neonato devono essere aiutati e non stressati. Il look della mamma potrà non essere perfetto, il neonato potrà essere più o meno coccolato ma, l’importante, è il momento magico che entrambi stanno vivendo. Sono due nuove persone che si stanno conoscendo, innamorando e stanno cercando di creare un loro personale equilibrio.
Un consiglio? Dite alle neo-mamme che sono belle, che stanno facendo un ottimo lavoro e che i loro bambini sono fortunate ad averle.
Volete aiutarle? Portatele qualcosa di pronto da mangiare, andatela a trovare chiedendole se ha bisogno di aiuto a svolgere le faccende domestiche o se vuole farsi una doccia.
Questo è un Club di mamme che mi piace 🙂
Alla prossima settimana
ML