Roma – “La scelta di imporre forme di aggregazione dei laboratori d’analisi che comportino la scissione del processo di laboratorio prevedendo un luogo per il prelievo ed un altro, a chissà quanti chilometri di distanza, per l’esame, rischia di compromettere gravemente la qualità e l’affidabilità dei risultati clinici, in particolar modo in una Regione quale è la Sicilia”. Così il PortaVoce messinese del MoVimento 5 Stelle Francesco D’Uva nel presentare un’interpellanza al Ministro della Salute.
“In alcune Regioni come la Calabria, la Basilicata e la Puglia – sottolinea il deputato – è stata prevista la possibilità da parte delle strutture di aggregarsi attraverso formule giuridiche che evitino il trasporto obbligato di provette da un posto all’altro. Sarebbe opportuno che anche in Sicilia si proceda in tal senso”.
L’interpellanza pone l’accento sulle peculiarità dell’isola, che peraltro presenta “condizioni orografiche, insulari, viarie e ferroviarie che rischiano di compromettere gravemente la qualità e l’affidabilità dell’attività d’analisi”.
Alle parole di D’Uva fanno eco quelle del deputato regionale del MoVimento 5 Stelle Antonio De Luca. “Il tema delle aggregazioni dei laboratori di analisi in Sicilia è molto sentito sia dagli operatori del settore che dal Movimento 5 Stelle siciliano che crede fermamente che obbligare i laboratori con fatturato inferiore ai 200.000 prestazioni annue a consorziarsi con altri laboratori sia una scelta ingiusta e inopportuna.
Vogliamo quindi che si mantenga integra la libertà di scelta per i laboratori di analisi di consorziarsi ove lo ritengano opportuno, rimettendo così la scelta nell’alveo della libertà imprenditoriale. Questo tipo di obblighi spesso servono ai grandi centri per diventare ancora più grandi riducendo gli spazi di libertà dei piccoli laboratori. Mi auguro che l’Assessore alla Sanità siciliano Ruggero Razza non voglia intraprendere strade non condivise con il tavolo tecnico attualmente in corso”.
“Chiediamo al Ministro – conclude D’Uva – quali iniziative di sua competenza intenda adottare affinché le attività delle strutture siciliane eroganti prestazioni specialistiche e di diagnostica di laboratorio possano aggregarsi su base volontaria e non per obbligo senza che si operi la scissione tra luogo del prelievo e luogo d’analisi”.