La Regione Siciliana interverrà immediatamente, senza bisogno di aspettare provvedimenti da Roma, per riparare le infrastrutture danneggiate, e che sono già in fase di verifica, attraverso la Regione Siciliana – Dipartimento Regionale della Protezione Civile e il Commissario di Governo contro il Dissesto Idrogeologico – Regione Siciliana.
Abbiamo potuto constatare che il torrente in cui confluiscono le acque provenienti dall’area modicana ha bisogno della creazione di un nuovo alveo perchè è assolutamente insufficiente a raccoglierle. Sarà, inoltre, necessario provvedere ad ampliare immediatamente il ponte che si trova sulla via Paolo Orsi che, così com’è, si trasforma in un imbuto. Per quanto riguarda il ponte successivo, lungo il quale passa la rete ferroviaria, ci sarà invece bisogno dell’intervento dello Stato con Rfi. Noi, naturalmente, faremo da coordinamento.
Per quanto riguarda i danni subiti dalle aziende agricole sono già stati allertati gli ispettorati agrari di #Siracusa e #Ragusa per capire qual è il perimetro e fare una ricognizione. Entro tre giorni trasmetteranno la relazione al governo che potrà così deliberare la richiesta dello stato di calamità.
A #Ispica, nel quartiere di Cava Mortella una frana ha lambito tre palazzine abitate da decine di famiglie che ho incontrato assicurando loro un intervento tempestivo per ridurre al minimo ogni disagio e ripristinare condizioni di massima sicurezza. Paghiamo errori del passato, quando il territorio veniva devastato e saccheggiato con tanta spregiudicatezza ma adesso serve una nuova stagione improntata ad uno spirito di responsabilità sia da parte di chi amministra, sia da parte dei cittadini.
Purtroppo le dinamiche climatiche sono ormai mutate, bisogna prenderne atto e noi non vogliamo farci trovare impreparati come dimostra il fatto che, proprio in questo periodo, abbiamo già avviato la pulizia di tutti i corsi d’acqua maggiormente a rischio della nostra Isola. Una straordinaria opera di prevenzione che non si faceva da trent’anni, cominciata già l’anno scorso e che ha portato all’apertura di quarantacinque cantieri. Contro il dissesto idrogeologico abbiamo speso in quindici mesi 175 milioni di euro e ne spenderemo altri 350 entro il prossimo anno: la nostra è una corsa contro il tempo per tentare di recuperare decenni di superficialità, perché la tutela del #territorio per questo governo rappresenta la priorità assoluta.