Il ritorno a casa dopo il parto lo vedo come l’inizio di qualcosa di nuovo. Nasce una nuova vita, nasce una nuova mamma e si consolida una nuova famiglia. È un periodo delicato perché si creano nuovi equilibri, ritmi ed è sicuramente stressante. La nascita è un evento coinvolgente, nel senso che non riguarda solo mamma e papà ma anche le famiglie, gli amici, i conoscenti. Questo entusiasmo, tuttavia, può trasformarsi in invadenza o noncuranza delle necessità della neo-mamma o del neonato.

Sono mamma, e adesso?

Intendiamoci, le visite a casa dopo il parto possono trasformarsi in un incubo se non si tiene conto di alcuni piccoli ma fondamentali accorgimenti. Una donna che diventa mamma per la prima volta potrebbe sentirsi spaesata con il suo nuovo “ruolo” e non sapere come comportarsi. I giorni immediatamente successivi al parto, poi, sono diversi da persona a persona. Chi ha avuto un parto naturale si riprenderà probabilmente più velocemente rispetto a chi ha subito un cesareo ma, in ogni caso, si vive un forte cambiamento ormonale, emotivo, fisico e nessuno di questi aspetti va sottovalutato. Per me, i primi 20 giorni sono letteralmente volati proprio in virtù di questi nuovi ritmi dettati dalla mia bimba. Quando lei dormiva io cercavo di riposare più possibile o mi dedicavo un poco di tempo (doccia, shampoo, relax in generale) e questo è stato possibile perché ho avuto tantissimo supporto dalla mia famiglia che si occupava di tutto il resto (stirare, preparare i pasti, sistemare in casa). Non tutte le neo-mamma hanno questa fortuna e sono costrette, spesso, ad una celere ripresa per dedicarsi a tutte le attività domestiche. Fin qui, potremmo dire, tutto bene ma non è sempre così perché parto = nascita = VISITE!! ?

É nato/a!

L’argomento visite a casa dopo il parto apre la via alle considerazioni più diverse. Come vive la mamma questo momento? Quando è giusto farla? Quali regole seguire?… Sì avete capito bene, regole! Non tutti comprendono che soprattutto il primo mese è molto delicato sia per la mamma che per il nuovo nato. Abbiamo già detto che la neo-mamma vive un periodo di cambiamenti, si sente disorientata, magari non si è ancora ripresa dal parto e dai dolori che ne conseguono. Il nuovo nato, d’altro canto, non ha ancora capito che si è verificato un vero e proprio cambiamento, è abituato ad un clima sereno, magari silenzioso e gli unici suoni che riconosce sono quelli della voce di mamma e papà. È una creatura non ancora preparata a vivere a contatto con altre persone, è estremamente sensibile a germi, batteri, virus e quant’altro possa entrare a contatto con lui. Proprio per queste ragioni bisogna riflettere su cosa è appropriato fare e cosa, invece, sarebbe meglio evitare.

Visite post-parto: cosa NON fare
  • Evitate di fare la visita nei giorni immediatamente successivi al parto. Mamma e neonato hanno bisogno di un po’ di tempo per conoscersi e “organizzarsi”. Non c’è fretta.
  • Scegliete un orario idoneo: NO ore pasti, NO primo pomeriggio, NO dopo cena (Del resto non darebbe fastidio anche a voi?!)
  • Non improvvisate visite senza chiamare preventivamente. Non potete sapere se ci sono già altre persone in casa o se mamma e figlio stanno riposando.
  • Evitate di far visita in gruppi numerosi perché in casa potrebbe non esserci abbastanza spazio. Si crea confusione e il respiro di tante persone non giova all’ambiente in cui vive un neonato.
  • MAI Toccare il neonato e/o baciarlo soprattutto se sta dormendo e/o sta tranquillo nella carrozzina (non ci sarete voi tutto il resto del giorno e della notte a prendervi cura di lui)
  • MAI svegliare il neonato o prenderlo in braccio di propria iniziativa (neanche se sei un parente)
  • Se il neonato inizia a piangere, evitate di elargire consigli non richiesti in maniera insistente (ha fame / ha sonno / sarà sporco / è abituato a stare in braccio / ha le coliche, ecc…) perché la mamma già starà cercando di interpretare la necessità del proprio figlio
  • Se siete raffreddati o malaticci rimandate la vostra visita.

Lo so, la maggior parte delle persone non ha comportamenti sbagliati di proposito ma bisogna cercare di immedesimarsi. Inutile dire “Sono venuta a quest’ora perché poi non potevo!“. La soluzione è facile, basta andare un altro giorno.

Il vademecum della mamma per i visitatori
  • Se vuoi venire a trovarmi mi fa piacere ma, prima, chiamami per avvertire che vuoi passare a trovarmi
  • Fai delle visite brevi, non perché non sia gradita la tua presenza ma perché mamma e bimbo hanno bisogno di tempo per riposare, mangiare, coccolarsi
  • Se porti un pensierino mi fa molto piacere ma, al posto dei fiori, gradisco tanto dei pasti pronti così mi aiuti tantissimo. Ho più tempo da dedicare a me stessa e al mio bambino e mi stanco di meno.
  • Lavatevi sempre le mani prima di toccare il bambino. É piccolo, magari non ha ancora fatto i vaccini e quindi sarebbe giusto evitare che contragga qualche virus.
  • Se volete aiutare in qualche modo, non è necessario che teniate in continuazione in braccio il bambino, ci sarà tempo quando crescerà per giocarci e coccolarlo. Aiutate, piuttosto, la neomamma con la pulizia della casa, a fare la spesa, a stirare. Ve ne sarà eternamente grata!
  • In casa, usate un tono di voce pacato. Le urla non piacciono a nessuno, figuriamoci ad un neonato!
  • Se per andare a trovare un nuovo nato, siete costretti a viaggiare prendete un b&b nelle vicinanze così sarete utili in caso di aiuto ma, allo stesso tempo, non invaderete la privacy della nuova famiglia.

Nel mio periodo post-partum ho ricevuto tante visite, alcune il giorno stesso in cui sono arrivata a casa, altre dopo 1-2 mesi, altre non le ho mai ricevute. Ho apprezzato la visita da parte di persone che non mi aspettavo e ho valutato l’assenza di altre. Anche questo è un momento che fa capire tante cose. Alla base di tutto c’è comunque il buonsenso: quando ce l’hai puoi fare tutto senza essere mai di troppo.

La vostra esperienza neo-mamme, com’è stata?

E voi, future mamme.. come pensate che andrà?

Parliamone!

Vi aspetto la prossima settimana

ML

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