L’allattamento al seno è uno dei temi più discussi nei primi mesi di vita di un bambino e durante il periodo in cui è possibile nutrire il proprio piccolo con questo liquido d’oro, viste le sue grandi proprietà. Tuttavia, non è sempre possibile allattare in maniera diretta ma vi è la necessità di ricorrere alla sua estrazione per darlo con il biberon, cucchiaino, bicchiere e altri modi.

Perché tirare il latte materno?

Ci sono tante ragioni per cui è necessario usare il tiralatte, ad esempio la presenza di ragadi e/o candida ai capezzoli che rendono doloroso l’allattamento. Talvolta è necessario applicare localmente delle pomate per risolvere il problema. Le mamme che sono costrette a ritornare a lavoro e non vogliono rinunciare ad allattare possono usare il tiralatte per assicurare al proprio bambino le poppate giornaliere. Nei casi di allattamento prolungato, inoltre, potrebbe essere necessario cercare di abituare il bambino al biberon ? per pasti con latte materno e/o artificiale (uscite prolungate, inserimento all’asilo nido, una giornata con i nonni o gli zii, in caso di assenza della mamma per visite mediche).

Tiralatte: quale usare?

Esistono in commercio due tipologie di tiralatte: manuale ed elettrico. Quando ho partorito ho avuto quasi subito la montata lattea e si è creato un ingorgo mammario. Ho fatto un salto di qualità passando da una prima scarsa ad una quinta. Fortunatamente le ostetriche in reparto mi hanno tempestivamente aiutata ad ammorbidire il seno con un massaggio manuale per sbloccare il flusso di latte appena arrivato. Ho fatto comprare a mio marito un tiralatte manuale della Chicco (ODDIO!!!). Ragazze, nel caso di ingorgo, non serve a niente o, per meglio dire, se avete accanto Hulk e tutta la sua forza a disposizione bene, altrimenti lasciate perdere: è davvero troppo stancante. L’ostetrica, un’assistente OSA e mia mamma si sono distrutte nel tentativo di tirarmi il latte.

La sera, poi, è arrivato il tiralatte elettrico!! Una manna dal cielo. Non c’è assolutamente paragone: non solo perché non deve esserci qualcuno ad aiutarti a tirare il latte se tu non ce la fai, ma anche perché la quantità di latte che riesce ad estratte è decisamente maggiore. All’inizio magari si prova una strana sensazione ma, del resto, per una donna alle prese con il primo figlio è un pò tutto nuovo. Uso tuttora il tiralatte elettrico della Medela e lo consiglio a tutte. Non è ingombrante, si monta e smonta in un attimo e, per quanto mi riguarda, in meno di 10 minuti riesco a tirarmi il latte da uno o entrambi i seni con facilità. E’ un tiralatte di fascia media ma la sua utilità vale la cifra che si spende.

Potete trovarlo su Amazon

Ovviamente su internet, farmacie e sanitarie si trovano molti altri modelli, di queste e altre marche, ma la mia esperienza si limita a questi prodotti.

Come conservare il latte materno?

Questa è un’altra domanda che si pongono le donne che iniziano ad avventurarsi in questa fase dell’allattamento. Anche in questo caso ci sono diverse opzioni: conservazione a temperatura ambiente, conservazione in frigorifero o lunga conservazione in freezer e/o congelatore. Come fare? Dipende dal vostro bambino e dal suo fabbisogno giornaliero di latte. Morgana ancora non prende il latte materno o artificiale nel biberon, ha un vero e proprio rifiuto. Per questo motivo, oltre gli innumerevoli tentativi di darle il latte nel biberon, ho deciso di tirarlo e congelarlo nella speranza che possa presto abituarsi e prenderlo tra un pò di tempo. Vi lascio un piccolo prontuario per la conservazione del latte:

  • A temperatura ambiente: dipende dalla temperatura esterna, ovviamente durante l’estate il latte mantiene le sue proprietà in maniera ottimale per poco tempo. In linea di massima 3-4 ore;
  • In frigorifero: nella parte più fresca, possiamo conservarlo per circa 4/5 giorni (ogni sito mostra opzioni differenti, io cerco di non tenerlo più di 3 giorni);
  • In freezer: per un massimo di sei mesi, se conservato in condizioni ottimali.

Il latte estratto nell’arco della stessa giornata può essere conservato all’interno dello stesso contenitore ma devono trovarsi alla stessa temperatura. Se, quindi, tiriamo il latte alle 8 e lo mettiamo in frigo e poi tiriamo il latte alle 12, mettiamo anche questo in frigo in un contenitore separato ma, non appena sarà alla stessa temperatura di quello precedente, li possiamo conservare insieme. Generalmente i contenitori per la conservazione del latte, sia di materiale rigido che morbido, permettono di conservare 180/200 ml di latte.

Dove conservare il latte materno?

Esistono appositi contenitori utili alla conservazione del latte. Io ne ho comprati di tue tipi:

  • Set vasetti per la conservazione del latte (ma anche delle pappe) della AVENT che ho acquistato su Amazon. Io ho comprato 10 vasetti ma ci sono diverse opzioni;
  • Easy Freeze, Breast milk storage bags, cioè dei sacchetti per la conservazione del latte materno che ho acquistato in para-farmacia ma anche questi si possono acquistare su Amazon.

Alla prossima poppata, ops… settimana!

ML

Language >>