Renato Mangano

“RENDICONTO DELLA GESTIONE ANNO 2018”, questa la grave problematica affrontata dal comunicato stampa a firma dei tre gruppi consiliari di minoranza che nell’ultimo Consiglio comunale erano rappresentati dai consiglieri Renato Carlo Mangano, Alessio Salvatore Micale, Sandro Gazia. Come si ricorderà il rendiconto della gestione 2018 è stato approvato a maggioranza (7 voti dei consiglieri di maggioranza contro i 3 della minoranza). In conseguenza alla crisi scoppiata nella ormai ex-maggioranza Ingrillì, si stanno contrapponendo nuovi scenari politici con forze consiliari che comporranno la nuova base di supporto all’amministrazione. In questo clima di rimpasto e riorganizzazione, va letto il comunicato che riportiamo per intero.

“Dopo la celebrazione del Consiglio Comunale che ha avuto luogo lo scorso 14 dicembre sarebbe troppo facile affermare che siamo stati illuminati profeti e che mai come adesso è pertinente il detto “tutti i nodi vengono al pettine”. Se è vero come è vero che si è registrato un dato politico inoppugnabile, e cioè la fallimentare azione amministrativa di una governance che naviga a vista. Infatti, questa è la fotografia che ci consegna il rendiconto della gestione dell’esercizio 2018. Senza il minimo margine di interpretazione, possiamo affermare di essere difronte ad un’amministrazione che, anno dopo anno, ha agito alla cieca, ignara delle grandi responsabilità di cui è portatrice e dei drammatici riflessi economici e patrimoniali sulle famiglie e sugli imprenditori (artigiani, commercianti, operatori del settore primario, del terziario, ecc), che col passare del tempo sono rimasti schiacciati da una pressione fiscale vessatoria e, via via sempre più insopportabile, che ha posto le condizioni, per molti di questi ultimi, di abbandonare il mercato con grave pregiudizio per l’economia domestica e non solo.
Purtroppo, non è un’esagerazione l’affermare che si è giunti ai titoli di coda e che il default è ormai dietro l’angolo; si sta drammaticamente materializzando una fase di fallimento, anche sulla base delle osservazioni formalizzate dall’organo di revisione, nonché dei pesanti richiami della Corte dei Conti, immotivatamente disattesi e che sarebbe stata cosa giusta, essendo il consiglio comunale la sede deputata a trattare tale spinoso argomento, che chi di competenza avesse avuto,  una volta per tutte, per rispetto degli amministrati e delle Istituzioni, la bontà di fare chiarezza sulla drammatica situazione finanziaria in cui versa il Comune Paladino, nonché sulle eventuali responsabilità morali e non solo!
Il dato politico che è emerso all’esito della discussione in Aula è che l’azione di controllo dei sottoscritti, nell’esercizio delle proprie funzioni di consiglieri comunali, è stato che l’incessante azione ispettiva e di controllo ha portato, per stessa ammissione dei componenti dell’Organo di Controllo dell’Ente, ad una approfondita analisi dello stato di salute del bilancio comunale e alle inevitabili e drammatiche conclusioni a cui eravamo pervenuti noi sottoscritti prima e successivamente anche il Collegio dei Revisori nella loro relazione al Rendiconto di gestione 2018.
In estrema sintesi il dato è stato tratto, vale a dire che sussistono le condizioni affinchè il Consiglio Comunale deliberi la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale di cui all’art. 243 bis del TUEL.”, procedura questa che rappresenta l’anticamera del default per l’Ente Locale.
Una considerazione è doverosa: Capo d’Orlando ha dimostrato che ha voglia di cambiamento, sete di trasparenza e che l’era dei rinvii, delle mezze misure, degli espedienti ingannevolmente consolatori, dei ritardi è da considerarsi chiusa. Ora inizia il periodo delle azioni che producono delle conseguenze”. Capo d’Orlando, 18 dicembre 2019

Renato Carlo Mangano, Alessio Salvatore Micale, Sandro Gazia