Roma – Una presa di posizione netta, quella del ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale nel Governo, Luigi Di Maio.

«Qui non si stratta di fare o no un favore a qualcuno» votando per l’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini sul caso Gregoretti. «Noi a gennaio o febbraio di quest’anno saremo chiamati a riconoscere l’interesse pubblico prevalente a bloccare una nave: ma stiamo parlando di una nave bloccata a luglio quando gli altri paesi europei che venivano chiamati si offrivano per la redistribuzione dei migranti».

«Il caso Diciotti fu un atto di governo perché l’Ue non rispondeva e servì ad avere una reazione, che poi arrivò. Quello della Gregoretti, dopo un anno, fu invece un atto di propaganda, perché il meccanismo di redistribuzione era già rodato e i migranti vanivano redistribuiti in altri Paesi Ue. E’ questa la differenza enorme tra i due casi, la differenza enorme tra la realtà e la bugia. Nelle ultime settimane di governo con la Lega si alzavano i toni anche per questo, perché qualcuno pensava più alla propaganda e a fare campagna elettorale che a governare”.

Luigi Di Maio nel programma di Rai1 (Porta a porta)