Milazzo – Conferenza stampa a Milazzo dei Circoli di Legambiente del litorale Tirrenico della provincia di Messina sulle problematiche dell’erosione costiera emerse dopo la mareggiata del 23 dicembre 2019. Nel corso dell’iniziativa è stata illustrata la situazione delle spiagge spiegando le cause che ne hanno determinato il degrado, essenzialmente riconducibili ad una gestione del territorio costiero e dei bacini imbriferi che ha alterato gli equilibri naturali dai quali dipendono le spiagge. Sotto la lente di ingrandimento le sistemazioni idrauliche ed il prelievo abusivo di inerti dai corsi d’acqua che hanno alterato il bilancio sedimentario, le opere portuali, le difese rigide e soprattutto l’urbanizzazione spinta fin sulla battigia.Secondo i relatori, per spezzare il circolo vizioso della frammentazione delle opere di difesa rigida, che spostano il problema nelle spiagge sottoflutto, occorre pianificare interventi sulla scala dell’unità fisiografica risolvendo i fattori di squilibrio del sistema. Questa scala di pianificazione su area vasta prescinde dai confini amministrativi dei singoli comuni e richiede una regia unitaria a livello regionale che superi la frammentazione (e l’inefficacia, se non la dannosità) degli interventi puntuali.Come strumento appropriato è stato individuato il “Contratto di Costa”, sulla scia di quello già sottoscritto dai Comuni del litorale compreso tra Tusa e Patti. I Circoli di Legambiente inviteranno pertanto il sindaci del tratto di costa compreso tra Oliveri e Milazzo ad adottare, d’intesa con la Presidenza della Regione, questo importante strumento.Alla conferenza stampa sono intervenuti: per Legambiente Pippo Ruggeri, presidente Circolo Tirreno, Carmelo Ceraolo del Circolo Longano e Salvatore Granata del Circolo Nebrodi e dell’osservatorio www.erosionespiagge.it. Contributi scientifici sono stati offerti dai geologi Francesco Pensabene, Salvatore Barresi e Sergio Maria Trainiti.