Giorno 17 Gennaio 2020, si è svolta in Piazza Duomo una manifestazione sul ghiaccio senza barriere, dove è stata data a persone disabili la possibilità di poter provare l’esperienza di pattinare su ghiaccio. Dal mio punto di vista è stata un’iniziativa splendida, da parte di Lorenzo, l’organizzatore, che con gli appositi istruttori, ha dato la possibilità di osare il rischio di pattinare anche a chi non lo aveva mai fatto, e in una situazione sicuramente non facile. Vi siete mai chiesti cosa significa doversi affidare completamente a una persona che non si conosce, che non si è mai vista in viso e che puoi immaginare solo dalla voce? Bisogna affidarsi alle proprie sensazioni, capire dal tono di voce chi hai accanto e percepire quello che ti viene trasmesso in base solo a delle semplici emozioni. Era la prima volta che salivo sui pattini, e nel momento in cui mi sono ritrovata in pista, ho dimenticato le voci e le confusioni che mi circondavano, concentrandomi solo sull’istruttore che avevo accanto. In quel momento ho pensato di proporre a tutti di mettersi una benda sugli occhi, e di provare a vivere solo delle loro sensazioni, per poter condividere insieme quel momento. “Vedere” attraverso le mani, e rendersi conto del perimetro della pista, come stavo facendo io, “guardare” attraverso orecchie, ascoltando ogni minimo movimento attorno, per capire chi ti era vicino, “osservare” attraverso l’olfatto per riconoscere dall’odore le persone che ti erano accanto, e perché no, “scrutare” attraverso il gusto la sensazione di amarezza che bisogna ingoiare per non poter osservare quello che ti circonda, ma, allo stesso modo, il gusto della vittoria di riuscire a fare quello che tutti gli altri fanno, basandosi però sull’unico senso che tu non hai, ma che riesci a compensare con tutto ciò che gli altri danno per scontato.

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