“In relazione al recente incontro stimolato da alcune associazioni con il Sindaco di Capo d’Orlando, come Gruppo 29 febbraio, riteniamo sia necessario ribadire la nostra posizione. La struttura dell’ex scalo merci, deve avere una vocazione inclusiva e di ampio respiro, aperta ai singoli cittadini, alle associazioni e a chiunque voglia e possa dare un contributo al miglioramento della vita culturale cittadina. In particolare pensiamo alle fasce più giovani, relegate sempre più ai margini della vita di questa comunità, al di la del loro ruolo di consumatori della “movida”.
Uno spazio che non dovrà essere precluso a nessun individuo e a nessuna forma espressiva, che possa essere libero, coesivo e vitale. Se non fosse così, oltre a perdere un’ottima occasione, faremmo un torto ad una comunità che ogni giorno di più avverte il bisogno di un riscatto, non solo, ma anche sul piano del dibattito culturale e artistico.”