Non 11 ma 14 le province in isolamento
Nella notte il presidente del Consiglio Conte ha tenuto una conferenza stampa, indispensabile dopo una lunga giornata piena di dubbi generati dalla diffusione di una bozza del decreto del governo. “È necessario chiarire quel che è successo, una cosa inaccettabile: un dpcm, che stavamo formando a livello di governo per regolamentare le nuove misure che entrano in vigore subito, lo abbiamo letto su tutti i giornali. Ne va della correttezza dell’operato del governo e della sicurezza degli italiani. Questa pubblicazione ha creato incertezza, insicurezza, confusione e non lo possiamo accettare”.
Le chiusure
In Lombardia e nelle 14 province del Centro-Nord identificate nel Dpcm, ha detto Conte, «non possiamo più permetterci aggregazioni di persone». Di conseguenza, in queste aree saranno chiuse scuole e università (tranne quelle telematiche), sospese cerimonie civili e religiose, chiusi pub, discoteche e altri luoghi di divertimento, palestre e piscine, ma anche musei e luoghi di cultura. Bar e ristoranti possono restare aperti, ma solo dalle 6 alle 18 e solo se possono garantire che tra un avventore e l’altro ci sia una distanza di sicurezza di almeno un metro.