Messina, venerdì 20 marzo 2020 – Giorni concitati e voglia di far chiarezza sulla vicenda, il sindaco Cateno De Luca mediante la sua pagina facebook precisa quanto segue:
Ill.mo Sig. PRIVACY!
Ill.mo Sig.
Avv. Vincenzo Velini
Oggetto: Riscontro nota Avv. Velini del 18/3/2020 pervenuta al protocollo in data 19/3/2020 al n. 77718 e della comunicazione sig. PRIVACY del 9/3/2020 (pervenuta in data 10/3/2020 prot. n. 70635).
Si riscontrano le note indicate in oggetto, in merito alle quali si ribadisce l’assoluta ed evidente violazione da parte del Suo cliente delle disposizioni di legge dettate dal DPCM 8/3/2020, come poi richiamato dal DPCM 9/3/2020, e dall’Ordinanza del presidente della Regione Sicilia n. 3 dell’8/3/2020 n. 3, per quanto di seguito si espone ed eccepisce.
Con nota del 9/3/2020 (pervenuta al Protocollo del Comune di Messina addì 10/3/2020 al n. 70635) il sig. PRIVACY ha comunicato al Comune di Messina quanto segue:
“Gentili Signori Buongiorno!
Come da ordinanza del Sindaco ricevuta, Vi informo che i signori
- PRIVACY
- MOGLIE PRIVACY
- FIGLIO PRIVACY
in condizioni di salute normali sono transitati dall’aeroporto in oggetto in data 29.02.2020 e in data 07.03.2020”
Vale la pena precisare che l’aeroporto cui si fa riferimento nell’oggetto della suddetta comunicazione è l’aeroporto di Treviso.
Tanto premesso in fatto, si precisa che a seguito della notizia, appresa dagli organi di stampa, dell’avvenuto ricovero di un soggetto presso l’Ospedale Papardo nel pomeriggio del 16/3/2020, in assenza di ulteriori comunicazioni o notizie, la Polizia Municipale si recava presso la struttura ospedaliera, dove si apprendeva che il sig. PRIVACY si era presentato, il venerdì precedente (14/3/2020) presso il Pronto Soccorso del detto nosocomio, accusando sintomi riferibili al Coronavirus anche in considerazione di una dichiarata permanenza presso una località sciistica, dalla quale aveva fatto ritorno la settimana precedente.
Alcuna informazioni sulla identità personale del suo cliente veniva diffusa dal Comune di Messina, la cui unica preoccupazione è sempre stata quella di accertare l’entità del potenziale contagio derivante dalla omessa attivazione da parte del Suo cliente, come dalla maggior parte degli altri villeggianti, delle precise, e direi anche elementari, disposizioni dettate dai DPCM e dall’O.P. Regione Siciliana n. 3/2020 in tema di autoisolamento e di norme comportamentali.
Difatti, contrariamente a quanto affermato nella Sua nota, non può assolutamente condividersi l’affermazione secondo la quale il sig. PRIVACY avrebbe rispettato le norme vigenti in materia, e ciò emerge sia dal contenuto della nota inviata dallo stesso PRIVACY in data 9/3/2020, sia dalla ricostruzione dei fatti accaduti nei giorni successivi, come esposti nella Sua nota indicata in oggetto.
In primo luogo, infatti, ci sia consentito osservare che il sig. PRIVACY non avrebbe dovuto limitarsi a inviare una nota con la quale informava di essere transitato dall’aeroporto di Treviso, indicando le rispettive date, ma avrebbe dovuto registrare le proprie generalità, e quelle del suo nucleo familiare, sul portale CostruireSalute.it e, di seguito, informare il suo medico di famiglia ed il pediatra per le condizioni del figlio, nonché a comunicare al Comune di Messina, all’indirizzo protezionecivile@comune.messina.it tutte le superiori informazioni. Tale passaggio era necessario al fine di attivare la “vigilanza sanitaria” ossia il monitoraggio delle condizioni di salute dei soggetti potenzialmente esposti al contagio per tutta la durata del periodo di autoisolamento.
Il sig. PRIVACY in verità, non solo ha trascurato di eseguire correttamente le comunicazioni imposte dalla Legge ma, soprattutto, ha violato tutte le norme comportamentali relative all’autoisolamento, alla sua durata ed alle modalità con le quali, durante tale periodo, avrebbe dovuto eseguire, e comunicare, la detta vigilanza sanitaria. Difatti, durante l’autoisolamento il sig. PRIVACY avrebbe dovuto stare a casa, evitare contatti sociali, evitare viaggi e spostamenti, monitorare il suo stato di salute, misurare due volte al giorno la temperatura corporea e comunicare all’operatore di sanità pubblica – con il quale sarebbe stato in contatto se avesse curato di eseguire le corrette comunicazioni di legge – l’aggravarsi delle sue condizioni di salute.
Nella realtà dei fatti, invece, si apprende dalla Sua stessa nota che durante il periodo in cui il sig. PRIVACY avrebbe dovuto restare a casa, lo stesso ha:
- Si è recato presso l’abitazione materna (8 marzo);
- Ha sostenuto una partita a tennis presso un Circolo Sportivo (8 marzo);
- Si è recato per tre giorni di fila presso il proprio studio (9, 10 e 11 marzo), eseguendo degli spostamenti non necessari e rischiosi;
- Si è recato presso uno sportello bancario (11 marzo), esponendo a contagio anche i dipendenti e gli altri clienti presenti nella banca;
- Trascurato completamente di monitorare le sue condizioni di salute, fino a quando tali condizioni non si sono aggravate a tal punto da spingerlo a chiedere assistenza sanitaria;
- Ha ignorato il divieto di presentarsi direttamente in ospedale, in tal modo esponendo al rischio di contagio tutto il personale sanitario ed i soggetti presenti all’interno della struttura ospedaliera.
Le superiori circostanze non sono il frutto di illazioni o dicerie, ma provengono dallo stesso sig. PRIVACY che le ha rese note per il tramite del Suo Avvocato.
Pertanto nel ribadire che questa Amministrazione non è animata da alcun intento giustizialista, né che si intendono muovere giudizi morali sulla scelta del Suo cliente di recarsi in vacanza con la propria famiglia, ciò che invece continua a ribadirsi e contestarsi è la palese violazione, da parte del Suo assistito, di tutte le disposizioni dettate dai DPCM e dall’Ordinanza Presidente della regione Sicilia n. 3/2020, per effetto delle quali l’intera collettività è stata esposta al potenziale contagio da coronavirus.
Nel prendere dunque atto della disponibilità manifestata dal sig. PRIVACY a fornire ogni utile chiarimento in merito alle superiori circostanze, si esprime profondo rammarico per l’intera vicenda che ha dimostrato, ove ce ne fosse bisogno, come l’imprudenza di una singola persona possa esporre a pericolo l’intera collettività, vanificando gli sforzi, le strategie e le misure di contenimento del contagio che questa Amministrazione non ha esitato a porre in campo, anche attirandosi vibranti critiche ma nella consapevolezza che solo l’isolamento ed il rispetto delle norme comportamentali possono arrestare la diffusione del Coronavirus.
Distinti saluti.
IL SINDACO
On.le Dott. Cateno De Luca