Dichiarare Messina zona rossa, al fine di sospendere il quotidiano spostamento di migliaia di lavoratori dalla città dello Stretto verso gli altri comuni e viceversa.

L’appello al presidente della Regione Musumeci è stato lanciato da ventuno sindaci messinesi (promotore il milazzese Giovanni Formica) preoccupati “dai focolai  che si sono sviluppati nel capoluogo, che hanno interessato in misura rilevante strutture ospedaliere e assistenziali, al pari di quanto accaduto in altri territori del Paese dove il contagio è presto divenuto incontrollabile”. A condividere la nota del sindaco di Milazzo inviata al “governatore” gli amministratori delle comunità di di Santa Lucia del Mela, Lipari, Malfa, Mazzarrà S. Andrea, Condrò, Patti, Monforte S. Giorgio, Novara di Sicilia, Fondachelli Fantina, Pace del Mela,  Mongiuffi Melia, Castelmola, Gualtieri Sicaminò, San Pier Niceto, San Filippo del Mela, Taormina, Malvagna, Reitano, Valdina e Giardini Naxos .

“Anche i dati di oggi – si legge nel documento –  confermano la fondatezza delle preoccupazioni, considerato che la provincia è balzata a 212 contagi, ben 44 in più di ieri, in grandissima parte concentrati all’interno del perimetro del capoluogo, superando il dato di quella di Palermo e segnando il maggiore incremento in un solo giorno di tutta la Sicilia e nonostante la somministrazione dei tamponi richiesti dai medici di base per i pazienti sintomatici sia in ritardo di moltissimi giorni. Altra fonte di serio allarme è costituita dal fatto che al momento l’ASP, nonostante gli sforzi, non ha ancora completato il processo di organizzazione programmato per far fronte al picco delle infezioni che, se dovesse manifestarsi anticipatamente o con modalità diverse da quelle attese, rischierebbe di cogliere ancora impreparato il sistema sanitario del territorio”.

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