Lo ha confermato questa mattina anche il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri a UnoMattina, chiarendo che l’esito dell’Eurogruppo di ieri sera è stato solo “un ottimo primo tempo”. Ma, ha aggiunto, “ora dobbiamo vincere la partita in Consiglio europeo”, convocato in videoconferenza per il 23 aprile come annunciato oggi dal presidente Charles Michel. Uno dei quattro strumenti dell’accordo è, infatti, il “Recovery Fund” che l’Italia chiede di mettere in campo “con la possibilità di dotarlo di risorse attraverso gli eurobond”, aggiunge il ministro. Quanto al Mes, Gualtieri spiega che “è stata eliminata ogni condizionalità, si è introdotto uno strumento facoltativo, una linea di liquidità fino al 2% del Pil, che può essere attivato senza condizione”. Per l’Italia si tratta di 35 miliardi disponibili fino alla fine dell’emergenza.
Eppure l’esito dell’Eurogruppo di ieri sera qualche imbarazzo nella maggioranza l’ha creato, visto che il M5s è da sempre schierato contro il Fondo salva-Stati. Oggi il capo politico pentastellato Vito Crimi ha rimarcato ai microfoni di Radio 1 quanto già affermato ieri notte: “Chiariamo bene una cosa: il Mes non è stato attivato. Chi lo dice fa male al Paese. E’ stata solo fatta una proposta”. In ogni caso, ha aggiunto, “noi non accettiamo il Mes perché le condizioni non ci sono ora ma ci saranno: il testo dice di no ma il Trattato dice di sì. Noi riteniamo il Mes uno strumento non idoneo ad affrontare la crisi: non adesso ma nel futuro. Certo potremmo avere un atteggiamento opportunistico, procediamo ora, poi un domani si vedrà: ma non lo faremo”.