Ascoltare un artista dello spessore di Jonathan Wilson è un’esperienza del tutto nuova o se vogliamo, richiede un certo approccio e predisposizione alle sue opere. I suoi dischi bisogna ascoltarli più volte, così da assaporare e codificare tutte le sfumature che in essi si trovano, diciamo che bisogna essere predisposti ad una esperienza psichedelica.Già nelle sue opere precedenti aveva mostrato di saperci fare, non è certo l’ultimo arrivato, ma questo suo nuovo lavoro mette la firma con ceralacca dimostrando di sapere usare anche altri tipi di strumenti e spaziare da un genere all’altro.Questo Dixie Blur ( già il titolo la dice lunga ), è la conferma! Un disco che spazia tra Rock e Roots, rimanendo sempre nel mondo della musica cosiddetta “Americana”, naturalmente con alle spalle una schiera di validi musicisti che danno al disco il suono che Jonathan necessitava. Stiamo parlando di artisti di grande spessore quali: Mark O’Connor, Joe Pisapia, Dennis Crouch, Pat Sansone (Wilco, Autumn Defense) e Kenny Vaughan.Possiamo benissimo dire che Jonathan ha raggiunto la maturità artistica, ha voluto registrare questo disco in Nashville, Tennessee, nonostante avesse il proprio studio a Los Angeles, proprio per avere quel suono che lui cercava. JW è nato nella Carolina del Nord ma poi si è trasferito in California a L.A.Il disco viene registrato in soli “sei giorni” e tutto rigorosamente “live” in studio, avvalendosi soltanto di poche sovraincisioni, naturalmente sfruttando tutte le preziose idee che i musicisti hanno apportato.Insomma, dopo la splendida trilogia che ci ha regalato il nostro caro Jonathan (Gentle Spirit, Fanfare, e Rare Birds), avendo riscontrato enorme successo tra critica e fans in tutto il pianeta, tra cui da non dimenticare David Crosby, Jackson Browne, Steve Earle ed Elvis Costello e dopo un 2018 trascorso in tour con Roger Waters, ci regala questa perla “Dixie Blur” che farà maggiormente parlare di lui. Buon ascolto.
Enzo Tropepe