Eccoci con una nuova veste grafica per il nostro sito internet:  un progetto comunicativo che vuole presentare il Parco dei Nebrodi con nuova linfa.

Stesso indirizzo www.parcodeinebrodi.it ma una versione più ricca di immagini:  una sessione riservata, che nasce dall’esigenza di lavorare meglio. E ancora spazio ai progetti di ricerca legati alla fauna e alla geologia, punti fondamentali delle nostre attività, che ci contraddistinguono nel panorama delle aree protette.

Nuove immagini e nuovi contenuti, ma anche qualche pagina che verrà successivamente implementata. Ci scusiamo se qualcosa non è stata ancora inserita, ma il lavoro verrà ulteriormente perfezionato: non è un periodo facile ma la voglia di lavorare e contribuire a diffondere un messaggio di ottimismo non ci manca.

Attraverso lo smart working programmiamo la ripresa , noi che della gestione del tempo libero e della salubrità dell’ambiente ne abbiamo fatto – oltre che una professione – anche uno stile di vita: e sarà quello stile che dovrà accompagnarci nelle fasi che gradualmente seguiranno. Una ripresa che dovrà essere non solo economica ma anche psicologica, per recuperare quel tempo – perso ? o guadagnato per sé stessi?? –   che ci dovrà ricondurre a vita nuova, con procedure di sicurezza che ci accompagneranno nel quotidiano impegno.

Il nostro intento era quello di dare vita al Parco, in questo momento in cui tutto tace e si lavora sottovoce: faremo di più e meglio tutti insieme. Ma avevamo voglia di primavera, di novità piacevoli …

Ma soprattutto, come fa presente il Commissario del Parco Luca Ferlito, questo sito vuole simboleggiare una rinascita: per il Direttore Filippo Testagrossa invece la nuova versione vuole essere uno strumento più efficiente sotto il profilo scientifico oltre che amministrativo.

Un progetto di miglioramento grafico prima e di contenuti strada facendo, per una consultazione più semplice, abbinata anche ai canali social.

Lavoriamo per Voi, per il piacere di rappresentare la nostra Sicilia e questa porzione di territorio che gli Arabi definirono “un’isola nell’Isola”, della quale reggo temporaneamente il timone ma che ho imparato ad amare: lo stesso sentimento che auspico per ciascuno di Voi per questa Terra conclude Luca Ferlito.