Dubbi e incertezze, attanagliate in un momento di totale allarme, generalizzato per motivi di salute, denominato CODIV-19 hanno portato a diffidare della nuova tecnologia e dei propri benefici, se poi le tesi a favore dell’utilizzo dovrebbero essere avallate dal tacito assenso che ha la non certezza di una prova che il 5G non faccia male, o almeno lo faccia tanto quanto il 4G allora è facile arrivare a conclusioni.

Signor sindaco (parlo con lei, anche se dubito leggerà mai questo commento) apprezzo molto che, diversamente da altri sindaci, lei quantomeno abbia un’idea di quello di cui si sta parlando.

Con questo non è nostra intenzione collegare le due cose o peggio farne una conseguenza dell’altra.

Il 5G utilizza 3 range di frequenze, FR1 FR2 ed FR3. Quest’ultima è dell’ordine dei 30GHz. le prime due, invece, sono frequenze attualmente utilizzate da altre tecnologie.

A tal proposito il sindaco di Torrenova vieta con ordinanza quanto segue:

In applicazione del principio di precauzione sancito e riconosciuto dall’Unione Europea, con Ordinanza Sindacale è stato fatto divieto a chiunque di sperimentare, installare e diffondere sul territorio comunale impianti con tecnologia 5G in attesa di dati scientifici più aggiornati.
Trattandosi di una tecnologia c.d. di quinta generazione, che garantisce multi-connessione e velocità, al momento non esistono studi sull’impatto sull’ambiente e sulla cittadinanza, tanto che già diversi Tribunali Amministrativi si sono orientati per la sospensione delle autorizzazioni ritenendo prevalente l’interesse pubblico alla tutela della salute.
Nessun preconcetto sullo sviluppo tecnologico e sull’evoluzione della comunicazione, che, peraltro, proprio in questi giorni di blocco forzato per la pandemia, ha consentito un’indispensabile e proficua interconnessione virtuale, ma solo necessità che prima vengano acquisito uno studio preliminare sulla valutazione del rischio sanitario e ambientale, evitando così che i cittadini diventino cavie inconsapevoli.

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