Il campionato di Serie A è fermo a causa dell’emergenza Coronavirus, ma c’è una polemica diventata virale: riguarda Giuseppe Pecoraro e le sue dichiarazioni sulla mancata espulsione di Miralem Pjanic in Inter – Juventus del 28 aprile 2018 partita finita con il punteggio di 2-3 per i bianconeri che consegnò, a detta di molti, lo scudetto alla Vecchia Signora. Ci sono diversi aspetti che dobbiamo mettere a fuoco dopo le bordate ricevute dell’ex Procuratore Federale, il quale ha fatto sapere che è sparito l’audio riguardante la comunicazione tra il VAR e l’arbitro di quella famoso match: Vale a dire Daniele Orsato di Schio. L’espulsione del bosniaco, dovuta all’eventuale doppia ammonizione per il centrocampista dopo il fallo su Rafinha, avrebbe riequilibrato le sorti del match. I nerazzurri, infatti, erano in inferiorità numerica dal primo tempo dopo l’espulsione di Matias Vecino per un brutto fallo su Mario Mandzukic.

L’accusa di Pecoraro sull’audio scomparso parte da un errore di fondo evidenziato dall’ex arbitro Luca Marelli.

A differenza di quanto avvenuto con Vecino. Il VAR in quei casi non poteva e ancora oggi non può intervenire. Questo non vuol dire che Orsato non abbia commesso un errore di valutazione, ma semplicemente che non poteva essere richiamato a rivedere l’azione.

In quel caso la polemica si sollevò contro l’Inter, mentre oggi è stata la volta della Juventus per aver fatto sparire una “prova schiacciante” sull’episodio. A prescindere dalle squadre, questioni del genere di certo non fanno bene al calcio.

Staremo a vedere se ci saranno altri effetti per le dichiarazioni di Pecoraro sul mancato rosso a Pjanic.

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