Pronti via e si ricominca a rivivere la quotidianità tanto attesa. Lo si fa in maniera costante e per certi versi si ritrova ciò che si è lasciato tra i vagoni, con la certezza che nessuno ne abbia cambiato posto.

Sono però le lamentele a giungere al capolinea e per certi versi non sarebbe nulla di nuovo se ad ascoltarle fossimo stati in un periodo di tranquillità, ma l’attenzione è d’obbligo quando di mezzo c’è un virus così subdolo come il COVID-19 e la tolleranza diventa indignazione quando ti accorgi che tra i vagoni il distanziamento sociale è stato attuato ma da chi doveva sanificare.

“Da lunedì 18 maggio il trasporto ferroviario in Sicilia muove un altro importante passo verso il ritorno alla normalità dopo la crisi epidemiologica. Nel giorno medio feriale arriveremo a 258 corse regionali garantite rispetto alle 441 attive prima dell’emergenza coronavirus, dunque circa il 60 per cento. Numero a cui si aggiungerà il ripristino dei collegamenti via treno fra la Sicilia e il resto del Paese, grazie alla riattivazione dell’Intercity con partenza da Palermo e da Siracusa con arrivo a Roma. Il Governo Musumeci, dopo aver lavorato assieme a Trenitalia per garantire l’efficacia delle misure di contenimento del virus, oggi vigila sul riavvio di un servizio per il quale la Regione Siciliana investe decine di milioni di euro l’anno”. Lo scrive l’assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti, Marco Falcone.

“Avevamo già avviato il 4 maggio la ‘Fase 2’ dei trasporti in Sicilia e adesso, da lunedì, diamo ulteriore slancio alla ripresa garantendo sia il rinnovamento delle vetture, attraverso l’uso dei nuovi treni ‘Pop’, sia la sanificazione e le necessarie misure di sicurezza per arginare la diffusione del coronavirus”, aggiunge Falcone.

La Regione Siciliana ha sempre combattuto in prima linea contro la possibilità di evitare assembramenti e rientri incontrollati ma possiamo aggiungere che se i controlli sui mezzi sono stati fatti così a nulla è valsa questa limitazione.

Nel video quanto documentato dalle immagini :

Regionale 34871

È il Regionale 34871 che parte da Messina, arriva a Capo d’ Orlando alle 8:25 e poi si ferma a S.Agata Militello alle 8:40, queste le fermate nel dettaglio :

Sul sito di Trenitalia eppure non si lascia il minimo dubbio a fraintendimenti, la sanificazione si fa e con scrupolo :

Igiene e sanificazione

Trenitalia, fin dai primi giorni dell’emergenza Covid-19, per garantire un viaggio sicuro a passeggeri e dipendenti, ha potenziato le procedure per l’igiene e la sanificazione dei treni, riducendo i tempi fra una sessione di pulizia e l’altra. Inoltre, durante la prima fase di riduzione dell’offerta, sono state adottate alcune nuove metodologie, grazie all’aiuto di esperti del settore da cui sono stati validati i processi, per affinare e migliorare gli interventi di igienizzazione e sanificazione.
I moderni strumenti di nebulizzazione e vaporizzazione utilizzati permettono un’igiene profonda di sedili, bagagliere, tavolini e di tutte le superfici a contatto con i passeggeri.
Di seguito il dettaglio delle misure adottate

Treni

  • Installazione nelle toilette di dispenser gel disinfettante.
  • Pulizia e disinfezione dei convogli e delle cabine di guida al rientro/uscita impianto con specifici prodotti sanificanti e atomizzatori.
  • Pulizia e disinfezione delle superfici di maggior contatto –  in corso di viaggio – a cura del Pulitore Viaggiante.
  • Igienizzazione delle superfici e degli ambienti durante le soste più lunghe nelle stazioni.
  • Sanificazione con nebulizzatore in presenza di casi sospetti o accertati.
  • Ogni 48 ore presso gli impianti di manutenzione, in associazione alla pulizia pesante di mantenimento, viene effettuata la disinfezione di carrozze, bagni e cabine di guida con prodotti “Presidi Medico Chirurgici” tramite sistemi che atomizzano i prodotti e saturano la vettura per una disinfezione profonda di tutte le superfici e gli spazi nascosti.
  • Disinfezione frequente giornaliera, nelle stazioni, in associazione alla pulizia leggera. 

Eppure le leggi ci sono e sono abbastanza eloquenti da esporre:

Se il contagio da Covid-19 si verifica nell’ambito di un’impresa organizzata in forma societaria, lo stesso ente giuridico potrebbe essere chiamato a rispondere del fatto, ai sensi del D.Lgs. 231/2001, qualora il reato di lesioni colpose o di omicidio colposo sia stato commesso:

  • da soggetti che esercitano funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione (e.g. CdA, AD, dirigenti, preposti) o siano da questi vigilati o controllati (lavoratori subordinati);
  • se dalla commissione del fatto l’ente ha tratto o intendeva trarre un interesse/vantaggio, consistente in un’utilità (e.g. profitto derivante dalla mancata chiusura dell’attività soggetta a sospensione in base ai DPCM) o un risparmio di spesa o di tempo (e.g. risparmio da mancato acquisto di DPI o da non utilizzo di DPI per evitare un rallentamento della produzione).

In questi casi, potrebbero applicarsi all’ente sia sanzioni pecuniarie (per le lesioni personali da 25.800 a 387.250 euro e per l’omicidio da 64.500 a 774.500 euro) che sanzioni interdittive (interdizione dall’esercizio dell’attività; sospensione o revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell’illecito; divieto di contrattare con la pubblica amministrazione; esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi; divieto di pubblicizzare beni o servizi).

È prevista altresì la sanzione della confisca, ossia l’acquisizione, da parte dello Stato, del profitto consistente nel risparmio ricavato dalla commissione del fatto illecito.

In un periodo così delicato ogni dettaglio può fare la differenza, sperando che si possa rimediare a quanto visto.

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