Capo d’Orlando – La ripresa della vita sociale e delle attività economiche dopo la fase emergenziale della pandemia ci consegna problemi ma anche opportunità di cambiamento dei modelli precedenti per salvaguardare la salute pubblica e l’economia del paese.
In questo scenario si deve inquadrare anche il sostegno alle attività commerciali, per le quali il governo centrale e quello regionale hanno già disposto provvedimenti che comprendono la possibilità di estendere l’uso del suolo pubblico senza corrispondere la relativa tassa comunale.
L’amministrazione comunale ha un ruolo centrale nel trovare il giusto equilibrio tra gli interessi generali – salute pubblica e libera fruizione dei beni comuni – ed interessi economici di categoria. Il Comitato “Capo d’Orlando è di tutti” ha già manifestato la propria disponibilità ad un confronto con l’Amministrazione e le associazioni di categoria in vista di soluzioni utili per tutti.
In attesa del confronto, manifesta tuttavia la propria posizione sul tema.
1.- Regolamentazione a regime
Si ribadisce la necessità di verificare la rispondenza delle concessioni in atto al vigente piano del decoro urbano, specie in relazione al mantenimento delle strutture chiuse; rivedere il Regolamento TOSAP al fine di rapportare la superficie concessa alla superficie commerciale dei locali.
2.- Gestione della fase 2 Covid 19
Quella che ci apprestiamo a vivere è una fase molto delicata dalla cui gestione dipende il contenimento del contagio.
Se è vero che l’ampliamento della superficie degli spazi urbani concessi a bar e ristoranti è finalizzata al maggior distanziamento fisico degli avventori, è altrettanto vero che una riduzione degli spazi liberi fruibili dai cittadini non avventori comporterà una maggiore densità delle presenze, dunque un minore distanziamento e quindi rischi elevati di contagio.
All’incremento del suolo pubblico concesso agli esercizi commerciali deve perciò corrispondere un ampliamento degli spazi liberamente fruibili. Riguardo all’estensione concessa ai bar ed ai ristoranti, si ritiene comunque che:
si possa e si debba primariamente rispondere alla necessità di spazi scoperti rimuovendo le strutture coperte e chiuse, come peraltro previsto dalle concessioni e del piano del decoro urbano: in questo modo, bar e ristoranti avranno subito disponibili spazi scoperti per i loro clienti;
eventuali estensioni, ove possibili senza incidere sulla densità degli spazi a libera fruizione, devono avere il carattere della eccezionalità e della provvisorietà.


Vale a dire:

l’estensione sarà ammessa a fronte delle verificata saturazione degli spazi già in concessione e consisterà nella semplice posa di tavolini, sedie ed ombrelloni esclusivamente negli orari di apertura dei locali;
gli spazi occupati in ampliamento non devono essere in alcun modo delimitati, dato il carattere eccezionale e provvisorio dell’occupazione. Il plausibile aiuto alla rete commerciale deve avvenire nel rispetto della libera utilizzazione degli spazi da parte della collettività e dell’armonia dell’ambiente urbano.

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