Vi ho raccontato nel mio primo articolo parte di me e vi ringrazio per avermi letto in maniera sorprendente, siete stati tantissimi. Ma rieccoci dove eravamo rimasti, siamo nel 2002 mio padre viene chiamato per un posto di lavoro dal Comune, mansione custode nel baby parking e io fui felice due volte, una perché vedevo lui realizzarsi come persona, avendo trovato un lavoro e due perché in quel posto ci andavo e mi divertivo a giocare con altre persone, in maniera incredibile. Li ho conosciuto Paola, una ragazza semplice, modesta, allegra e mi è stata vicino da quasi 15 anni, per alcuni anni ci siamo persi di vista per poi ritrovarci. A scuola conobbi un professore, Antonio Quarta, al quale devo l’amore per la poesia e durante le ricreazioni scrivevo, i miei soliti silenzi, ricordate no?… Ecco da lì i professori capirono che persi uno zio molto giovane morto di tumore quando avevo 8 anni
a mia madre non sapeva più che consigliare perché a scuola non parlavo e le consigliarono di farmi andare da una psicologa ma anche lì scarsi risultati, io non volevo parlare a me piaceva scrivere.

Nelle mura scolastiche mi deridevano e mia madre non voleva che mi prendessi cura di me perché diceva che ero troppo piccola per curare i dettagli e io i miei sfoghi li mettevo in poesie che portavo in cartella ogni giorno.
Il mio caro professore a metà della terza media andò in malattia e arrivó una professoressa con un metodo diverso ma brava Lucia Cariati, i miei risultati a scuola continuavano ad essere scarsi però e in parte migliorano quando conobbi Marisa Coviello che mi tratta dolcemente e mi aiuta a preparami a scuola facendo la tesina, ispirata, ovviamente a chi secondo voi?… Salvatore Quasimodo!.


Con i professori ho tenuto un bel rapporto con scambio di mail, poi Marisa alla fine del percorso mi fece un regalo, un portafortuna che appena scartato ricordo che mi rese felice a tal punto di rincorrerla per le scale e abbracciarla.


Nel 2009 faccio l’esame e iniziò a parlare di italiano e i prof rimangono tutti a bocca aperta perché non si aspettavo che io parlassi, poi la prof di francese Wanna Pavone mi disse di continuare a scrivere le poesie perché sono molto belle!.


Il giorno seguente, ricordo la prof di italiano che mi disse una frase molto bella: Giulia, apriti al mondo e il mondo ti sorriderà!

Fu Licenza Media!!!


Mia madre felice del traguardo raggiunto andò a parlare con la professoressa di matematica per farsi consigliare dove potermi iscrivere alle superiori,
la prof rispose: Alberghiero di Polignano che sarà un crocevia della mia vita, il motivo per il tanto sospirato consiglio era per far si che si sbloccasse il mio carattere, mia madre ovviamente mi iscrisse li.


Arrivato l’11 settembre io e gli altri amici (io sempre con le cuffie ad ascoltare musica) ci recammo a Polignano all’alberghiero dove conosciamo la classe e i professori …
suona la campanella e entriamo viene una professoressa di Mola e si presenta parlando della sua vita …. io intimiditá dopo un periodo di tempo le chiedo la sua mail e lei cortesemente me la da, non avevo preso bene l’inizio e a scuola non mi presentavo tutti i giorni.
I giorni passavano e conobbi l’altra insegnante Maria Maiellaro che insegna scienze della terra , mi innamorai della sua materia e la studiavo volentieri poi lei sapeva come prendermi! Però nella mia testolina rimasi incuriosita dalla prof di italiano che con le sue parole dialettali conquistó la classe.

Ma arriviamo al titolo dell’articolo, il bullismo…
A scuola venni derisa e insultata per la mia robustezza e non mi sapevo difendere, mi buttavano taralli, mi toglievano la sedia quando mi stavo per sedere e tanti altri scherzi che ferivano molto il mio stato d’animo.
All’alberghiero non avevamo la palestra perché era dislocata dalla centrale quindi passavo l’ora di educazione fisica a giocare a dama con una ragazza brava di Monopoli ed io ero seduta vicino a lei , i compiti alcune volte non li facevo a casa e tentavo di copiarli da lei che da buon amica, non me li faceva copiare e quindi rimanevo senza.
Con lei il rapporto era diventato solo scambiarci messaggi o giocare su facebook, non uscivamo insieme e lei strinse rapporti con altre amiche.

A scuola ero brava in grammatica e in scienze della terra ma mi prendevano lo stesso in giro come prendevano purtroppo in giro sia la prof di francese e fisica.

Di quegli anni ricordo ricordo tutte le mattine al bar a parlare del mio futuro con il rappresentate d’istituto che organizzava le assemblee al cinema, un giorno abbiamo visto benvenuti al sud, io non partecipavo a tutte le assemblee e purtroppo l’esito dell anno non era positivo ma io continuavo a scrivere poesie perché in fondo ancora mi suonava la frase della prof di italiano delle medie : Giulia apriti al mondo che il mondo ti sorriderà…
Nell estate andai in bici e ascoltai tanta musica!!!

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