Una nuova catena che sta girando su Facebook in queste ore, con cui tanti utenti stanno invitando i propri contatti a rimuoverli dalle amicizie all’interno del social network in caso di installazione dell’app Covid-19. Partiamo da un presupposto. La catena sull’app Covid-19 la potrete riconoscere attraverso alcune caratteristiche peculiari del messaggio. Ad esempio, esordisce come segue e la potete trovare facilmente scrollando la vostra home su Facebook: 

Mi rivolgo a tutti i miei contatti che intendono installare l’applicazione COVID-19 AB TraceTogether o “immuni”, rimuovimi dall’elenco dei contatti telefonici e da Facebook prima di installare l’applicazione sul tuo smartphone“.

In sostanza, le persone credono che condividendo questo messaggio saranno fuori da qualsiasi discorso riguardante il tracciamento della propria utenza, di conseguenza a non utilizzare il proprio numero di telefono in connessione con la tanto discussa app Immuni. Il timore, dunque, è che se un nostro amico decide di scaricarla, automaticamente saranno “conosciuti” anche i suoi contatti, contro la loro volontà. L’App Covid-19 non funziona così! Tutto è legato alle singole utenze: chi la scarica, entrerà a far parte del “sistema”. L’unica certezza che abbiamo è che Immuni al momento funzioni solo in poche regioni e che se un nostro amico Facebook decide di scaricare l’app, non cambierà assolutamente nulla.

https://www.immuni.italia.it/ è il sito ufficiale; mentre il comunicato è sul sito del Ministero della Salute http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_4_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=salastampa&p=comunicatistampa&id=5559&fbclid=IwAR3p7AiD9XKoIEJBJwaLFavehWwH9c7NdUm4p4cUw4qIQl3EBsAFaUOcCBU

Ma smontiamo ogni dubbio in merito alle fakenews che spopolano su internet :

1. L’app non si aggancerà alle celle di telefonia mobile né utilizzerà il gps, quindi non potrà tracciare gli spostamenti delle persone. Lo scopo dello strumento è esclusivamente quello di registrare tutti i contatti ravvicinati che una persona affetta dal virus ha avuto nel periodo precedente a quando è risultata positiva. Questo avverrà attraverso il bluetooth, non per mezzo della geolocalizzazione. Parliamo quindi di identificativi assolutamente anonimi e temporanei di dispositivi con segnale bluetooth.

2. I dati raccolti rimarranno immagazzinati dentro il telefono e non verranno inviati a nessuno. Sarà il personale sanitario a dover chiedere al cittadino risultato positivo di sbloccare i dati relativi ai contatti avuti per poter informare quelle altre persone e attivare i protocolli di prevenzione. E’ quello che già fanno gli operatori sanitari per mezzo di interviste orali. Con la app Immuni il tracciamento potrà avvenire anche in modo tecnologico e quindi la prevenzione sarà maggiormente dettagliata, nulla di più.

3. È falso infine che la app potrà contenere informazioni sulle malattie pregresse, sull’assunzione di farmaci e altri dati riservati dei cittadini, come invece è stato scritto. Tutto quanto descritto verrà garantito dal codice sorgente che sarà disponibile in formato aperto.

Stiamo lavorando intensamente alla fase 2, con l’obiettivo di consentire a chi potrà di uscire di casa di farlo nelle condizioni di maggior sicurezza possibile.

L’app Immuni è un tassello della strategia che dovrà essere attivata, ma è necessario dare informazioni corrette e precise, per evitare il diffondersi di timori ingiustificati.

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