Carmelo Galipò, Presidente del Consiglio Capo d'Orlando (Me)

Capo d’Orlando – Cambia nella forma e nella sostanza l’assetto delle forze politiche nel consiglio comunale paladino, ma la notizia sembra protagonista solo nei discorsi da bar o nei salotti di chi sa e non dice. Abbiamo cercato di fare chiarezza per dare una’esatta informazione a quanti s’interrogano sul futuro dell’amministrazione attuale e non hanno ben compreso quale sia la nuova geografia consiliare a seguito delle recenti dichiarazioni dei consiglieri Felice Scafidi e Linda Liotta, rese nella seduta di venerdì scorso.

I gruppi di minoranza, compatti nelle proposte e nelle votazioni sono sempre tre (Valore Pubblico, I Paladini d’Orlando e Uniti per crescere/Muovi Capo d’Orlando) ai quali si aggiunge l’ indipendente Gaetano Sanfilippo Scimonella, per un  totale di 6 consiglieri comunali.

I gruppi di maggioranza a sostegno dell’amministrazione Ingrillì rimangono 5 (Lista Orlandina, Partiamo da Capo, Città Futura, Insieme ed Orizzonti Orlandini), per un totale di 8 consiglieri comunali.

I 2 consiglieri Scafidi e Liotta, in modo distinto tra loro ma con medesime motivazioni, hanno dichiarato la loro indipendenza che consiste nel tenere “una posizione di equidistanza dalle forze di maggioranza e minoranza”. Questi ultimi, a nostro avviso, se “è la somma che fa il totale” come diceva Totò, rappresenteranno l’ago della bilancia nelle prossime sedute consiliari quando i 16 consiglieri dovranno pronunciarsi su importanti tematiche occupazionali, finanziarie-tributarie, e non solo, caratterizzando i lavori di questo scorcio di consiliatura.

Linda Liotta, inoltre, nella richiamata seduta consiliare ha preannunciato la costituzione del gruppo consiliare di “Fratelli d’Italia”, ai sensi dell’art.22 del regolamento sul funzionamento del consiglio comunale. Felice Scafidi, palesemente amareggiato ma determinato a concludere il suo mandato elettorale votando secondo coscienza libero da qualsiasi condizionamento, nel suo intervento politico ha messo in risalto la propria lealtà nei confronti del sindaco, a differenza di altri componenti dell’ex maggioranza; ha tra l’altro dichiarato:  Mi corre l’obbligo di ricordarLe Sig. Sindaco, che pur essendomi visto più volte esautorato dalla Sua stessa maggioranza delle prerogative che mi sono state democraticamente attribuite dagli elettori, ho sempre tenuto nei Suoi confronti, un comportamento Leale e Rispettoso, sia del Suo ruolo, ma soprattutto della Sua Persona … Coerentemente al programma elettorale che ho sposato candidandomi con la lista “Partiamo da Capo” e premiata dalla Comunità Orlandina con la Sua elezione a Sindaco, da questo momento valuterò con il massimo della serenità ed obiettività, tutte le proposte che verranno in Consiglio, per la loro qualità e finalità, indipendentemente dall’appartenenza politica dei presentatori delle istanze. Anche la Liotta ha manifestato delusione, infatti, nel rimarcare gli spiacevoli fatti accaduti in violazione delle prerogative riconosciute ai consiglieri, ha motivato la sua scelta d’indipendenza: Ho rispettato la regola della maggioranza nei fatti e non a parole; concretamente l’ho accolta ogni volta che ho consegnato un voto di assenso … Il Principio della Maggioranza, però, non è l’unica regola della Democrazia, nè è elemento esclusivo del regime democratico. Infatti, il “mettere ai voti”, a prescindere, è espressione e dà l’impressione di un certo fallimento del discorso pubblico perchè – pur nel rispetto delle opinioni altrui – esse andranno sacrificate solo per una ragione quantitativa, noncuranti della qualità e meritevolezza della proposta messa ai voti. Le decisioni collettive prese a maggioranza, prive di mediazione, non sono implicitamente giuste, valide, a beneficio della comunità.Non dimentichiamo, inoltre, che in Democrazia, il principio che la maggioranza decide va coniugato con il rispetto delle regole poste dall’Ordinamento giuridico italiano e, nella fattispecie, dello Statuto e dei Regolamenti comunali … il mio impegno continuerà appoggiando tutte le iniziative volte al bene del paese; voterò con immutato senso di responsabilità e controllando con maggiore scrupolo la legittimità degli atti … manifesto la mia posizione d’indipendenza e di equidistanza dalle compagini di maggioranza e di minoranza.