Ultimamente, mi sono casualmente ritrovato ad ascoltare diversi album che parlano del mare, tema indubbiamente affascinante che evoca sensazioni e storie vere, verosimili o semplicemente di fantasia.
In questo caso, “La musica dell’onda” è l’album d’esordio di Alberto Marchetti, già critico musicale e giornalista, che stavolta scende in campo in prima persona con un album che affronta il tema popolando i suoi pezzi di personaggi che a vario titolo e con diverso animo ed emozioni lo solcano o lo hanno solcato, o sognano di solcarlo.
Così, troviamo la tragica storia della donna che trova l’amore desiderato in un marinaio, che riparte subito dopo le nozze, e perde la vita in mare, o la storia dell’amore impossibile e incompiuto tra un altro marinaio, allora in prova su un postale, ed una donna ricca e colta ma con una storia triste, che non si rivedranno più se non, sorprendentemente, in un bordello francese, rodendosi nel rimpianto e nel ricordo, o ancora quella dell’ennesimo marinaio, stavolta in pensione che, ritiratosi appena in tempo per sfuggire ad un naufragio, continua a sentire il richiamo del mare e del suo vecchio veliero.
E parlando di mare, non possono certo mancare i migranti che, siano gli italiani che nel secolo scorso partirono a milioni verso le Americhe, o i nuovi migranti che vengono in Europa per cercare di sfuggire a guerre, disperazione e miseria, hanno le stesse paure, le stesse speranze, speso le stesse disillusioni.
C’è la favola marinaresca, e la ricerca di un mondo nuovo, in questo caso un’isola sconosciuta, che alla fine si rivela ricerca di sé stessi; e non mancano i sentimenti, l’amore, l’amicizia, visti come incontro di due mondi, che possono anche dissolversi, ma resta sempre ciò che di buono si è vissuto insieme.
Ed infine c’è la conclusione del viaggio, l’ineluttabilità del naufragio, che presenta similitudini con l’inevitabilità della morte.
L’impianto musicale è fondato sulle venature Jazz con spruzzi etnici ed a tratti progressive, e risulta omogeneo anche quando presenta variazioni o cambi di atmosfere funzionali alla resa del brano.
Testi ricercati, ricchi di riferimenti letterari, quando non di veri e propri omaggi, che presentano una ricerca della rima che solo in alcuni piccoli passaggi può apparire leggermente forzata.
Un bel progetto, anche multimediale con l’utilizzo della cosiddetta “realtà aumentata”, che attraverso la narrazione del mare e dei suoi personaggi, racconta molti dei sentimenti degli uomini.
Rino Bonina