Decreto Rilancio, rimborso degli affitti per i fuori sede: i requisiti per richiederlo

Gli studenti fuori sede sono senza dubbio stati tra quelli che hanno subito di più l’emergenza coronavirus, specialmente dal punto di vista economico. Perché le spese per studiare lontano da casa sono tante, su tutte l’affitto per un appartamento o una stanza in una casa condivisa. Soldi che per molti, complice la sospensione delle attività in presenza in tutti gli atenei, cui è spesso seguito il ritorno nel proprio comune di residenza, nella seconda parte dell’anno accademico sono stati praticamente ‘buttati’. In considerazione di ciò, come riporta il sito Skuola.net, è stata appena proposta l’adozione di una misura che viene incontro alle esigenze di questa categoria di studenti, riconoscendogli un rimborso dei costi d’affitto sostenuti durante la quarantena. 

A disciplinare la norma un emendamento al ‘Decreto Rilancio’ – in questi giorni in fase di conversione in Parlamento – proposto dal deputato del Movimento Cinque Stelle, Luigi Iovino, approvato dalla Commissione Bilancio della Camera. A beneficiare del rimborso tutti gli studenti – iscritti presso gli atenei in cui la didattica in aula è stata cancellata dal lockdown – che possiedono un Isee inferiore o pari a 15mila euro e che, quindi, rientrano in una fascia economica già di per sé problematica. A garantire la sostenibilità della misura un fondo di 20 milioni di euro che vuole allargare ulteriormente il diritto allo studio alle fasce della popolazione meno abbienti.

Un aiuto concreto per gli studenti fuori sede

A ribadirlo le stesse parole del deputato pentastellato, subito dopo l’approvazione del suo emendamento: “Si tratta di un aiuto concreto per una categoria già molto penalizzata dalle misure restrittive dovute all’emergenza e di cui vado molto fiero: dobbiamo fare il possibile per garantire a tutti i giovani il diritto allo studio”.

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