Parla Antonio Presti, presidente della Fondazione Fiumara d’Arte, dopo le citazioni sulla Piramide come luogo che, è stato detto, volesse raggiungere Viviana Parisi, la dj morta con il figlioletto Gioele. La Piramide, il cui nome completo è Piramide del 38° parallelo è un’opera dal grande valore artistico che dal 2010 arricchisce la Fiumara d’Arte.
“La vicenda di Viviana Parisi e del figlio Gioele si è risolta purtroppo nel modo più drammatico e questo è ora il momento del cordoglio e del rispetto, ma desidero precisare che la Piramide, il monumento della Fiumara d’Arte più volte citato in questi giorni sulla stampa ed in tante trasmissioni tv, associato per pura casualità ad una storia tragica, non è un luogo mistico e non si chiama Piramide della luce, bensì Piramide del 38° parallelo.”
E’ profondamente rattristato Antonio Presti, presidente della Fondazione Fiumara d’Arte, provato innanzitutto dalla vicenda umana e poi dal “significato” conferito ad un’opera che dal 21 marzo 2010, giorno dell’equinozio di primavera, arricchisce il parco scultoreo più grande d’Europa che è la Fiumara d’Arte.
“La Piramide del 38° parallelo realizzata da Mauro Staccioli è un’opera il cui valore è riconosciuto a livello internazionale ed è un luogo universale di bellezza, da qui ad associarlo a luogo mistico o di riti non esiste proprio. La Piramide è uno dei simboli del sacrificio di un privato (che sono io) che per tutta la vita ha donato alla Sicilia energie, patrimonio e cuore trasformando un territorio nel più grande museo all’aperto d’Europa. “
“Il monumento bilancia universalmente due opposti. L’autore Mauro Staccioli l’ha costruita sul 38° parallelo nel territorio di Motta d’Affermo, quello stesso parallelo sul quale nell’altro emisfero passa il confine tra Corea del Nord e del Sud. E’ bello pensare che la Sicilia abbia un’opera che universalmente bilancia degli opposti, ovvero la tensione conflittuale e la sacralità dell’arte. “
“Da qui a dire che Viviana Parisi volesse andare alla Piramide ci passa un mondo, penso sia assurdo fare diventare una notizia una supposizione della sorella.”