Il pilota britannico precede il compagno di squadra Bottas per completare la “solita” doppietta Mercedes e Verstappen su Red Bull; per la Ferrari è un’altra delusione: senza punti e piloti al traguardo al 13° e 14° posto.
Lewis Hamilton come un supereroe. Il pilota inglese, quando entra nella sua monoposto total black, ottiene dei superpoteri perchè sa che la sua Mercedes va più forte di tutte le altre e non c’è miglior modo di trionfare nel Gran Premio del Belgio nel tempio della velocità di Spa-Francorchamps, se non per ricordare Chadwick Boseman, (conosciuto come l’attore che ha interpretato l’eroe dei fumetti Marvel “Black Panther”) scomparso prematuramente a 43 anni a causa di un tumore al colon. Una parata Mercedes quindi, l’ennesima doppietta del team di Toto Wolff conpletata da Valtteri Bottas; mentre sul gradino più basso del podio si deve accontentare Max Verstappen e la sua Red Bull. Allo spegnimento dei semafori, Lewis mantiene la pole si accoda il finlandese seguito dall’olandese che tenta di trovare spazio per l’attacco, ma è costretto a difendersi dal guizzo di Daniel Ricciardo con la sua Renault molto competitiva, tenta la sorpresa di giornata (chiuderà in quarta posizione). All’ 11° giro incidente che vede coinvolti Antonio Giovinazzi con l’Alfa Romeo e George Russell con la Wiliams: entrambi i piloti illesi con entrata della Safety Car per rallentare il gruppo e permettere ai commissari di rimuovere le vetture coinvolte nello scontro. Alla ripartenza le posizioni restano invariate a quelle delle qualifiche del sabato, solo Esteban Ocon con l’altra Renault è riuscito a guadagnare posizioni tagliando il traguardo subito dietro il compagno di squadra (5°posto) e davanti alla Red Bull di Alexander Albon (6° posto). Ottengono punti in classifica anche Norris settima piazza (Mclaren) davanti a Pierre Gasly ottavo (Alpha Tauri) e alle due Racing point di Lance Stroll e Sergio Perez rispettivamente nono e decimo.
Capitolo Ferrari: le due monoposto rosse chiudono malamente al tredicesimo e al quattordicesimo posto, un weekend da dimenticare per la Scuderia di Maranello che a livello prestazionale, non risulta essere una macchina competitiva, segno di una crisi profonda. Ma il peggio deve ancora arrivare perchè sta per arrivare il weekend del GP d’Italia (6 settembre) e se la Ferrari del cavallino non torna ad essere rampante, a fine stagione potrebbero esserci dei cambiamenti alla guida tecnica: Mattia Binotto sembra essere il primo della lista.