“Vi prego, basta, non respiro più”. Queste le parole che Willy, il giovane capoverdiano ucciso di botte a Colleferro, ha rivolto ai suoi assassini, accecati dalla violenza. A raccontarlo una donna, testimone della terribile notte di terrore, in cui il ragazzo, appena 21 anni, ha perso la vita, a Repubblica:

“Non dimenticherò mai le grida di quel ragazzino – dice con la voce strozzata una donna che abita vicino a dove è accaduta la tragedia a Repubblica- Diceva “basta, vi prego, basta, non respiro più”. Povera creatura. Quelli erano dei diavoli, non esseri umani, delle furie. Quando hanno finito di picchiarlo sono scappati su un Suv come niente fosse. Tutto quello che abbiamo potuto fare è stato prendere il numero di targa e chiamare i carabinieri ”.

Un racconto che accresce il dolore. Dei familiari, in primis, ma anche delle migliaia di persone che sono rimaste attonite di fronte a questa tragedia. Quasi da subito si è scatenato l’odio social nei confronti dei ragazzi che hanno picchiato Willy fino ad ucciderlo. Un linciaggio mediatico per sfogare la rabbia nei confronti di tanta inaudita violenza.

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