Willy è morto a causa “di un complesso traumatismo che si è realizzato con più azioni lesive”.

Massacrato di botte e in maniera crudele a Colleferro la notte tra il 5 e il 6 settembre. Colpi così violenti da lacerare gli organi interni, tanto da essere compatibilmente inferti con una spranga o un bastone.

Dalle testimonianze però gli aggressori di Willy Monteiro Duerte, in particolare i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, hanno colpito solo con calci e pugni con tanta violenza da spappolare milza e fegato, e lesionare pancreas, aorta toracica, polmoni e cuore. Sul cuore il medico legale ha riscontrato una spaccatura di sette centimetri.

Ci sono poi le lesioni e le contusioni al volto e al capo, ma non sono quelle – secondo il referto stilato dal medico legale del Policlinico di Tor Vergata Saverio Potenza – ad aver provocato la morte del ragazzo, bensì l’emorragie interne provocate dalle lesioni degli organi.

Willy è morto a causa “di un complesso traumatismo che si è realizzato con più azioni lesive”. Un quadro che traduce in modo chiaro e certo quello che i ragazzi testimoni dell’omicidio avevano già raccontato durante gli interrogatori, parlando di una furia apparentemente inarrestabile.

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