Era soltanto questione di tempo, la nuova ondata di contagi da Covid 19 ha toccato in maniera significativa anche il calcio. Dopo i casi sporadici nelle singole squadre (l’ultimo quello di Ibrahimovic al Milan), adesso è il Genoa a fare i conti con la positività di 14 tesserati, tra giocatori (undici) e tre componenti dello staff: il campionato italiano trema, la prima gara a rischio è ovviamente Genoa-Toro di sabato alle 18.

Se in Europa il protocollo Uefa prevede che la partita possa disputarsi se ci sono almeno 13 giocatori negativi e quindi disponibili, in Italia non c’è una regola fissa. È evidente che sarà dirimente anche la volontà delle due società. Per ora il club di Preziosi non ha chiesto il rinvio, ma se la Lega stabilirà di posticipare la gara, lo farà secondo il principio del buon senso.

Trema il Napoli (nove degli 11 giocatori positivi erano al San Paolo) ma è tutto il calcio che si interroga nuovamente sui protocolli e sulle disposizioni in materia sanitaria. Prova a calmare gli animi il virologo Massimo Galli, responsabile delle malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano: «Se tutti i test erano negativi un paio di giorni fa e ora sono positivi, qualche dubbio c’è. È capitato in questi mesi di vedere un’epidemia di positività che poi non si è rivelata tale. Non fasciamoci la testa per un nuovo blocco». Nel Napoli c’è già un precedente che in qualche modo riduce la paura. 

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