Messina – “Il Referendum che ormai da tanto tempo attendiamo sta per arrivare e, sperando di non rivivere un dejavoux che ricordi ciò che è successo due anni fa, finalmente gli abitanti delle ex XII e XIII Circoscrizioni saranno liberi di scegliere se continuare a fare parte del Comune di Messina o se diventare cittadini di quello che sarebbe il centonovesimo comune del messinese: Montemare”. E’ quanto dichiara il Comitato promotore Montemare Comune, il gruppo di cittadini riunitosi per la prima volta dieci anni fa per presentare un progetto che prevede la secessione di tredici villaggi della Zona Nord dal Comune di Messina, dopo l’indicazione da parte del sindaco Cateno De Luca di una data durante la quale si dovrebbe tenere la consultazione referendaria, ovvero il 13 dicembre.
“Occorre precisare, però, che il primo cittadino ha solo indicato un giorno all’ufficio elettorale, ma che non ci sarà l’ufficialità di questa fino a quando non verrà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale un decreto firmato da lui e dall’Assessore regionale alle Autonomie locali, Bernadette Grasso. Per questo andremo con i piedi di piombo prima di cantare vittoria (perché comunque per noi è già una vittoria avere la possibilità di
scegliere, e quindi di votare)”, sottolineano i componenti del Comitato, che così invitano tutti ad esercitare il proprio diritto di voto, negato già una volta.
Due anni fa il sindaco aveva presentato un ricorso straordinario alla Regione Siciliana pochi giorni prima del voto. “In realtà sapeva benissimo che il progetto era valido e legittimo quanto la legge che lo aveva valutato. De Luca, infatti, in una vecchia dichiarazione aveva asserito che ‘quello che mi brucia di più sono questi 700 mila euro necessari per indire il referendum. Farò di tutto per ritardarlo – ricorda il Comitato – Non si parla di tenere al territorio o di annullare tutto, ma solo dei soldi da spendere per il Referendum e di ritardarlo”.
“Un’altra precisazione da fare alle dichiarazioni del sindaco, ma solo perché è giusto che i cittadini sappiano davvero come stanno le cose, è che il territorio del Comune di Montemare (per inciso: i villaggi di Castanea, Salice, Gesso, Spartà, San Saba, Ortoliuzzo, Acqualadrone, Rodia, Piano Torre e Massa San Giorgio, Massa San Nicola, Massa Santa Lucia e Massa San Giovani), non è vero che ‘non avrebbe le risorse per gestire le funzioni di un’area così complessa’. Fino a quando non si insedierà il Consiglio Comunale le cose non cambieranno di una virgola, mentre dopo ci sarà la possibilità di gestire più oculatamente ed efficacemente le risorse disponibili in accordo con i cittadini e le loro esigenze, attraverso una nuova macchina amministrativa. Il Comune di Montemare è fattibile, potrà sostenersi, e questo lo dice un progetto
presentato in termini di legge e approvato dalla Regione Siciliana”, conclude il Comitato.

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