Il 2020 è costato alla filiera alimentare miliardi di euro, persi a causa della chiusura di bar ed esercizi commerciali e dalle limitazioni dovute al nuovo Dpcm. Non sarà sufficiente nemmeno lʼarrivo del “bonus ristoranti”
Una perdita di miliardi di euro in cibo e bevande, è questo quanto emerso da una analisi Coldiretti sulla base dei dati Ismea. Il calcolo tiene conto degli effetti dell’emergenza coronavirus e al varo dell’ultimo Dpcm che costringe bar e ristoranti a chiudere alle 24 e a servire i clienti al tavolo a partire dalle ore 21 in poi
l crollo delle attività di bar, trattorie, ristoranti, pizzerie e agriturismi ha provocato un effetto negativo a cascata su tutta la filiera dell’agroalimentare nazionale. L’analisi ha stimato una perdita di fatturato di oltre 8 miliardi per i mancati acquisti di cibi e bevande durante questo 2020.
“Per gli acquisti extra-domestici per colazioni, pranzi e cene fuori casa è stimato un calo del 40% su base annuale.” Una drastica riduzione che pesa sui più svariati prodotti. “Dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco.”
“In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato”. In questi casi, secondo quanto sottolineato da Coldiretti, è importante ma non sufficiente l’arrivo del bonus di filiera di 600 milioni di euro contenuto nel Dl agosto,con un contributo a fondo perduto a favore di ristoranti e agriturismi in difficoltà. Un bonus per l’acquisto di prodotti di filiere agricole ed alimentari, inclusi quelli vitivinicoli, anche Dop e Igp, valorizzando la materia prima del territorio. Il contributo sarebbe destinato a coloro che hanno subìto un calo del fatturato consistente tra marzo e giugno 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.