Tra i comunicati di protesta a seguito del nuovo DPCM che prevede la chiusura delle attività di ristorazione e bar alle 18 riportiamo le riflessioni dell’Associazione Milazzo Food & Beverage:
“Pur comprendendo la necessità di contenere i contagi, non riteniamo opportuna tale misura che va a colpire principalmente il comparto enogastronomico, tra i settori più esposti alla crisi economica conseguente alla pandemia. 
La propagazione del virus del resto, non conosce fasce orarie nè tantomeno risulta avere più incidenza in un locale, rispetto ad un ufficio o ad un negozio. Senza dimenticare che, sin dalla riapertura a seguito del lockdown, noi operatori avevamo adottato, nei nostri locali, tutte le misure necessarie, previste dalla legge, per ridurre i rischi di contagio.
Riteniamo quindi che così come frequentare le nostre attività fino alle ore 18 non comporti rischi di particolare esposizione al virus, lo stesso valga per la fascia serale nella quale ci viene impedito di restare aperti. 
In merito invece alle misure di ristoro economico annunciate in favore delle attività penalizzate da chiusure e limitazioni, ci auguriamo che le somme previste siano erogate con tempestività, rispetto invece ai ritardi subiti nel periodo del lockdown. 
Infine auspichiamo che le istituzioni valutino di rimodulare l’orario di chiusura stabilito affinché si eviti di penalizzare attività già duramente provate, esponendole concretamente al rischio di non sopravvivenza”.

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