Capo d’Orlando – “Eccesso di formalismo regolamentare” o condotta istituzionale opinabile del Presidente del Consiglio che ha bloccato la regolare trattazione degli emendamenti alle proposte dell’amministrazione Ingrillì per la riduzione della Tari e dell’IMU? Di seguito il testo del comunicato dei consiglieri Renato Carlo Mangano, Sandro Gazia, Alessio Micale e Angiolella Bottaro:

“I sottoscritti Consiglieri comunali hanno diritto d’iniziativa su ogni argomento di competenza del Consiglio comunale e devono essere sempre consentite le loro funzioni di indirizzo e di controllo politico amministrativo. Inibire o impedire di presentare in aula emendamenti sulle proposte di deliberazione iscritte all’ordine del giorno ed addirittura di leggerli, è un precedente dal quale vorremmo discostarci, come prassi, a tutela non delle minoranze ma dell’intero Consiglio comunale. Nell’ultima adunanza infatti è stata messa in votazione, da parte del Presidente del Consiglio, la possibilità di accettare o meno le proposte di emendamento sui punti in discussione, nonostante fossero presenti i revisori contabili ed i responsabili dell’Area economico-finanziaria, per i relativi pareri. Non può trovare consenso la giustificazione del Sindaco: “trattasi di decisione eccezionale visti i tempi stretti per l’approvazione degli atti prossimi alla scadenza”, poiché la data di scadenza era già nota da tempo. Un eccesso di “formalismo regolamentare” che ha impedito di aprire il dibattito in maniera qualificata e forse efficace su agevolazioni e riduzioni di costi che immaginavamo utili per i cittadini. Rassegnate le nostre valutazioni sull’argomento in aula abbiamo sostenuto con il nostro voto le proposte di sostegno economico che la Regione e il Governo nazionale hanno dato all’Ente e ai cittadini senza alcun approccio pregiudiziale.

L’auspicio per il futuro è quello che si ritorni ad un equilibrio d’aula che consenta di estendere la discussione e non ridurla, monito per il presidente e per l’intero consiglio. In sintesi il contenuto dei nostri emendamenti alle proposte dell’amministrazione attiva, sulle agevolazioni del fondo perequativo Imu e Tari sono le seguenti: 1) Abbassare l’aliquota IMU, se fosse stato possibile solo per il periodo emergenziale, fino ai minimi di legge senza mettere a rischio i conti del Comune, sarebbe stato un maggior ristoro per le famiglie e le imprese vittime di una crisi economica non meno devastante di quella sanitaria. 2) Riguardo alla proposta n.31 del 23.10.202 (TARI), avremmo voluto proporre in favore delle tartassate e sofferenti imprese e, più precisamente, per i codici ATECO che hanno dovuto sospendere l’attività a causa del noto lockdown, predisponendo un emendamento che stabiliva una riduzione della tariffa  che andasse oltre quel 25% a carico del fondo perequativo. E’ infatti noto a tutti, compreso all’amministrazione, che l’ammontare dei costi e servizi ambientali è significativamente diminuito da quando è stato sostituito il gestore storico operante a Capo d’Orlando negli ultimi anni. Da questa assise, che rappresenta la massima espressione democratica della nostra Capo d’Orlando, sarebbe dovuto partire un segnale di sostegno, anche economico, anche piccolo, per quello che era nelle nostre possibilità, per portare empaticamente un messaggio di vicinanza ad ogni singolo nucleo familiare, invece averci limitato nelle nostre prerogative e funzioni è un atto di prevaricazione e mancato rispetto non solo del ruolo del Consigliere ma di tutti gli amministrati”.

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