In Italia, i neonati pretermine costituiscono il 10% delle nascite totali, incidendo sulla mortalità neonatale per il 50% e su quella infantile per il 40%, con un forte impatto sul SSN (dati 2015-2017 sistema Neonatal network – Società italiana di neonatologia).

Si tratta di bambini nati prima della 37esima settimana di gestazione che, fin dai primi istanti di vita, hanno bisogno di terapie intensive neonatali adeguate poiché non hanno ancora maturato del tutto organi e apparati e non sono ancora capaci di adattarsi alla vita fuori dal grembo materno.

In particolare, l’assistenza e le cure per garantire la sopravvivenza e per ridurne le possibilità disabilità future sono fondamentali per quelli più piccoli, chiamati “molto pretermine” o “estremamente pretermine” (rispettivamente sotto le 32 o le 28 settimane di gestazione). Nonostante gli alti numeri c’è scarsa conoscenza di questi pazienti e del loro mondo “speciale”: motivo per cui fino dal 2009 è stato scelto il 17 Novembre per organizzare la GIORNATA INTERNAZIONE DEL PREMATURO, ideata da EFCNI (European Foundation for the Care of Newborn Infants) e successivamente sostenuta dalla fondazione americana MARCH OF DIMES, dall’organizzazione no profit africana LITTLE BIG SOULS e dall’australiana NATIONAL PREMMIE FOUNDATION.

Nel corso di questa giornata, tutte le Associazioni di Vivere Onlus danno vita a manifestazioni, banchetti di solidarietà ed eventi celebrativi aderendo all’iniziativa globale di illuminazione di colore viola di edifici, monumenti e luoghi storici. Quest’ultimi sono così entrati a far parte dei più famosi edifici al mondo che già da anni aderiscono all’iniziativa guidati dall’obiettivo di comunicare che il Mondo rimane unito per la salute dei nostri piccoli neonati.

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